Lotta all'inquinamento: la fine dei sacchetti di plastica
Diciamo addio alla plastica e diamo un caloroso benvenuto ai sacchetti biodegradabili, di carta o di tela.
Con la messa in atto della nuova normativa volta alla salvaguardia ambientale, il 2011 si è infatti aperto nel nome della lotta all'inquinamento. Una decisione legislativa che va a toccare da vicino le spese di noi italiani, soprattutto in materia di recipienti nei quali siamo solti riporre le nostre compere.
Il Consiglio dei Ministri, infatti, ha finalmente dato il via all'annunciato stop all'utilizzo della plastica non biodegradabile per i sacchetti della spesa.
Cercando di avere un impatto minore sul nostro già vessato ambiente, la spesa diventa ecologica e le alternative alle buste di plastica diventano molteplici: non solo sacchetti biodegradabili, quindi, ma anche sporte di tela o carta riutilizzabili più volte.
A prima vista potrebbe sembrare una normativa dagli esigui risvolti ma, a ben guardare, le cifre urlano proprio l'esatto contrario.
Se si pensa, infatti, che la natura impiega circa due secoli a smaltire una singola busta di plastica, si comprende immediatamente che lo stop alle suddette buste negli esercizi commerciali avrà un impatto decisamente positivo sull'ambiente e sulla salvaguardia degli ecosistemi.
Un provvedimento che, su larga scala, farà la differenza portandoci verso uno stile di vita più verde. Solo in Italia, fino a oggi, si è infatti assistito ad un uso smodato dei suddetti sacchetti: si stima che gli italiani siano gran consumatori di plastica, arrivando a utilizzare fino trecento sacchetti a testa ogni anno.
In vigore a partire dal primo gennaio, con lo stop alle buste non biodegradabili l'Italia si adegua ad una tendenza ecologica e soprattutto ecosostenibile che è già propria di molti paesi sia europei che non.
Sperando che questo sia il primo passo verso uno stile di vita che abbia meno impatto sull'ambiente, diciamo addio ai sacchetti di plastica col sorriso sulle labbra.