Le priorità e la linea politica di Donald Trump, il 47° presidente degli Stati Uniti
Ambiente, economia, immigrazione, diritti: cosa promette di fare Donald Trump, nuovamente eletto come presidente degli Stati Uniti.
Nonostante i sondaggi in bilico fino all’ultimo, le elezioni presidenziali statunitensi del 5 novembre 2024 hanno restituito un risultato nettissimo. Il voto popolare ha incoronato il repubblicano Donald Trump come 47° presidente degli Stati Uniti, con circa 73,5 milioni di preferenze (contro i 69,2 milioni di Kamala Harris) e 295 grandi elettori, ben oltre la soglia dei 270. I repubblicani si aggiudicano anche la maggioranza al Senato, mentre al momento della stesura di questo articolo la composizione della Camera è ancora da definire. Per Trump sarà un ritorno alla Casa Bianca dopo il primo mandato tra il gennaio 2017 e il gennaio 2021. Vediamo dunque, sulla base del passato e delle promesse fatte in campagna elettorale, gli aspetti principali che caratterizzano la sua linea politica.
Ambiente e clima
Durante il suo primo mandato, Trump ha lasciato sbalorditi gli osservatori internazionali ritirando gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi sul clima. Nonostante l’amministrazione Biden abbia rovesciato la decisione, ora promette di rifarlo. Paventando anche l’uscita dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc), cosa che però sarebbe tecnicamente più complicata. Scelte simili si estendono ben oltre i confini statunitensi, perché gli Usa sono i primi responsabili delle emissioni storiche di gas serra e la prima economia mondiale. Senza il loro contributo attivo, l’azione per il clima è inevitabilmente compromessa.
La linea del nuovo presidente è però chiara: trivellare, anche territori delicati come quelli dell’Artico, per produrre energia fossile a basso prezzo e rendere gli Usa indipendenti dall’estero. E, al tempo stesso, allentare le varie normative introdotte dalla precedente amministrazione democratica per spingere i cittadini ad acquistare auto elettriche, installare elettrodomestici a basso consumo, ristrutturare la propria casa e così via.
Economia
Il tema principe sul quale si giocano le elezioni statunitensi è l’economia. Ed è vero che durante l’amministrazione di Joe Biden gli Usa hanno vissuto una sorprendente ripresa post-Covid, con la creazione di quasi 16 milioni di nuovi posti di lavoro. Ma è vero anche che le famiglie, nella loro quotidianità, si sono trovate alle prese con un problema tangibile: l’inflazione che ha eroso il loro potere d’acquisto e ha costretto la Federal Reserve ad alzare i tassi, ostacolando l’accesso al credito.
In campagna elettorale Trump ha promesso di “porre fine all’inflazione”, nonostante il presidente non abbia un potere diretto in tal senso. In continuità con il suo precedente mandato, intende tagliare le tasse, per esempio detassando le mance e i pagamenti della previdenza sociale e alleggerendo le aliquote imposte alle imprese. Un altro caposaldo della sua visione economica è il protezionismo, che passa attraverso l’imposizione di dazi, in particolar modo sui prodotti di provenienza cinese.
Politica estera
L’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca arriva in un periodo segnato da serie e durature crisi internazionali. Come la guerra in Ucraina, a cui Trump promette di poter porre fine “nel giro di 24 ore”: verosimilmente, l’intento è quello di tagliare gli aiuti militari e premere per un accordo che assegni alla Russia le terre conquistare finora.
L’altro fronte da tenere d’occhio è quello palestinese, per il quale Trump si è sempre schierato apertamente a favore di Israele. In generale, la linea è quella della tutela degli interessi (anche militari) degli Stati Uniti. Da tempo il tycoon descrive la NATO come un’alleanza sbilanciata, in cui gli altri membri si approfittano del contributo statunitense senza fare equamente la loro parte. Per scongiurare l’ipotesi di una rottura, il segretario generale Mark Rutte sta già premendo per un aumento delle spese militari da parte degli altri alleati.
Diritti riproduttivi
Il diritto all’interruzione di gravidanza è stato uno dei temi su cui la candidata democratica Kamala Harris ha puntato di più in campagna elettorale. Questo perché nel 2022 la Corte suprema ha rovesciato la sentenza Roe vs Wade che lo garantiva su tutto il territorio federale; e l’ha fatto per via della sua maggioranza conservatrice. Proprio durante il dibattito con Harris, Trump ha detto di voler lasciare ai singoli Stati la libertà di definire le proprie leggi sull’aborto.
Diritti Lgbt+
Buona parte degli spot elettorali per il partito repubblicano in realtà non parlava di economia né di esteri, bensì di persone transgender. Promettendo di tagliare i fondi alle scuole che portano avanti la cosiddetta “teoria gender”, di vietare alle sportive MtF di gareggiare nelle categorie femminili e di ritirare i fondi pubblici agli ospedali che somministrano terapie ormonali ai minorenni. Iniziative che potrebbero dare il via a una serie di ricorsi legali.
Valentina Neri
Foto di apertura: Library of Congress su Unsplash