Il farmaco omeopatico
Le materie prime usate nella preparazione dei rimedi omeopatici possono essere di origine vegetale, animale, minerale e chimica.
Quelle vegetali, preferibilmente utilizzate allo stato fresco, sono costituite da tutte le parti delle piante, le foglie, i fiori, i gambi o steli, le cortecce, il legno, le radici, i frutti, i semi e le gemme.
Le materie prime di origine animale vengono ricavate da animali sani (non affetti cioè da malattie evidenti e non trattati con farmaci). I prodotti chimici possono essere sostanze chimicamente definite, prodotti o miscele ottenuti dalle precedenti sostanze.
Le sostanze minerali sono generalmente metalli come l'oro, l'argento o il rame. I minerali possono essere solubili in acqua oppure insolubili: in quest'ultimo caso vengono polverizzati e mescolati a polvere di lattosio tramite un processo detto triturazione.
I materiali in questione, essendo disponibili solo in certi periodi dell'anno, vengono dapprima estratti mediante alcol, e il miscuglio di solidi e liquidi che ne deriva viene filtrato per ottenere la tintura madre (TM). Le tinture risultano insomma dall'estrazione con alcol (o con altro solvente appropriato) di droghe vegetali o animali. Le varie potenze dei farmaci si ottengono poi mediante successive diluizioni della tintura madre.
Secondo una recente definizione, l'omeopatia è un sistema terapeutico il cui fine è quello di migliorare il livello di salute di un organismo attraverso la somministrazione di farmaci che siano stati testati, sottoposti a succussione e scelti individualmente in accordo con le leggi di similitudine. Il rimedio, cioè la sostanza da somministrare, deriva in effetti da un procedimento particolare che si riassume in due momenti fondamentali: la diluizione e la succussione. La prima consiste nello scioglimento in acqua e alcol, mentre il secondo processo è di tipo fisico: si agita energicamente il liquido per ottenere una reazione elettrochimica che favorisca la formazione di ioni positivi e negativi. Sarebbe anzi l'effetto degli energici scuotimenti (dinamizzazioni) a cui vengono sottoposti i farmaci dopo ogni diluizione a conferire loro l'effetto terapeutico.