La diagnosi

La visita da parte del medico taoista si avvale di quattro momenti fondamentali, o quattro sistemi di esame, e tiene conto delle cosiddette otto regole (o criteri diagnostici).

L'obiettivo della medicina cinese è quello di prevenire l'insorgenza della malattia: in primo luogo, dunque, il terapeuta dovrà affinare l'arte di domandare, per raccogliere informazioni sui problemi fisici e psicologici del malato per conoscerne le malattie precedenti, lo stato emotivo e l'atteggiamento caratteriale.
Il medico osserverà poi attentamente l'aspetto generale del malato, il suo colorito, la forma del viso, lo stato della lingua, la sua postura. All'apprezzamento degli odori del paziente e all'ascolto dei suoni (tono della voce, ad esempio) seguirà infine l'esame del polso, che è considerato tradizionalmente il più importante indice diagnostico.


Il medico - seduto davanti al paziente con gli avambracci poggiati su un piano e le mani rivolte verso l'alto - esplorerà il polso del paziente con tre dita: il polso destro con l'indice, il medio e l'anulare della mano sinistra e viceversa. La diagnosi orientale si basa su tre diversi polsi, ciascuno dei quali rilevabile con una pressione più o meno accentuata. In tutto, il medico taoista valuterà 12 pulsazioni. L'esperienza consentirà al terapeuta di cogliere le differenze nel ritmo dei polsi in corrispondenza delle rispettive localizzazioni, per valutare le condizioni degli organi da essi rappresentati.