L’importanza del gioco per la creatività
Oltre all'uomo soltanto gli animali superiori giocano nella prima fase della loro vita, cosa che ci induce a pensare che il gioco sia in stretta relazione con la capacità di apprendere. Attraverso il gioco il bambino sviluppa non soltanto le sue capacità fisiche, ma anche l'immaginazione, l'intelligenza, l'affettività, la socialità. L'attività ludica è l'esperienza fondamentale oltre che il modo di esprimersi dell'infanzia: durante il gioco vengono apprese infinite nozioni e sperimentati atteggiamenti utili come tirocinio alla vita del futuro adulto. Tuttavia, benché il gioco realizzi importanti finalità, non è un'attività rivolta a un fine: è l'espressione libera, piacevole e spontanea della vita del bambino.
La creatività è un aspetto potenziale della personalità che ognuno possiede fin dalla nascita: la sua realizzazione dipende in gran parte dalle opportunità che l'ambiente offre. Creativo non è soltanto colui che prospetta o produce qualcosa di nuovo, ma anche chi trova una diversa interpretazione e organizzazione dei dati già elaborati. La capacità di essere originale e inventivo è proprietà di chiunque agisce e pensa. La forza del pensiero creativo, secondo Taylor, è quella di cercare nuove vie e nuovi modi per interpretare la realtà. In questa ottica si spiega l'importanza del gioco per lo sviluppo della creatività.
Secondo Piaget gli stadi del gioco seguono integralmente quelli dello sviluppo individuale:
- dalla nascita al secondo anno di vita il bambino attraversa il cosiddetto periodo senso-motorio, caratterizzato da giochi d'esercizio che gli consento di muoversi, pestare, gettare, cercare e nascondersi;
- dai 2 anni ai 7-8 anni il bambino è nel periodo dei giochi simbolici: egli riproduce e immagina persone e avvenimenti, quindi assimila e ripropone la realtà in forma simbolica adattandola alle proprie esigenze emotive; in questo periodo dello sviluppo mentale rientrano pure i giochi di costruzione: smontare un meccanismo, rimontarlo, ricostruire, sostituire i pezzi sono tutte operazioni che fanno conoscere, confrontare, risolvere problemi;
- dagli 8 ai 12 anni circa sono caratteristici i giochi di gruppo e di regole che promuovono lo sviluppo sociale;
- dai 10 ai 14-15 anni i bambini realizzano giochi di linguaggio e giochi sociali attraverso i quali si attua il passaggio dal pensiero concreto a quello formale.
Durante tutte le tappe fondamentali del gioco si attivano gli aspetti rilevanti della creatività, un'abitudine al pensiero divergente, riassumibile, così come l'ha indicata Rogers, in apertura verso l'esperienza, nel costituirsi di criteri di valutazione secondo parametri personali e autonomi, nella capacità di giocare con gli elementi e i concetti fuori dagli schemi abituali.
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