iperglicemìa
aumentata concentrazione di glucosio nel sangue rispetto ai valori di 65-110 mg/dl, considerati normali per l'adulto sano a digiuno. I valori della glicemia sono strettamente dipendenti dall'adeguata introduzione di glucosio con la dieta (per questo motivo, per esempio, la glicemia va considerata differentemente nell'arco della giornata, in vicinanza oppure lontano dai pasti); dall'utilizzazione periferica, soprattutto muscolare; dalla riserva di glucosio, sotto forma di glicogeno, nel fegato; dall'intervento di numerosi fattori di natura ormonale come l'insulina, la somatostatina, il glucagone, i glucocorticoidi, le catecolamine, gli ormoni tiroidei, gli ormoni somatotropo e adrenocorticotropo. Le cause che possono determinare un'iperglicemìa sono innanzitutto il diabete mellito, in tutte le sue forme (primitive e secondarie). Altre cause di iperglicemìa sono le epatopatie, i tumori cerebrali e le sindromi convulsive, le pancreatiti. Vi sono poi alcune condizioni, come la gravidanza, l'obesità o gravi stress psicofisici, che possono determinare una iperglicemìa transitoria. Numerosi sono i farmaci che possono determinare iperglicemia; tra questi, ricordiamo: diuretici (furosemide, tiazidi, acido etacrinico, clortalidone), antipertensivi, agenti ormonali (contraccettivi orali, cortisonici, ormone della crescita), psicofarmaci, analgesici o antitumorali.