flebografìa
visualizzazione radiografica di una o più vene e dei loro rami, mediante introduzione in vena di un mezzo di contrasto radiopaco. Per studiare le condizioni dei tronchi venosi, infatti, vi si può iniettare un mezzo di contrasto iodato in soluzione acquosa nei rami periferici (flebografia diretta secondo corrente) o, previo cateterismo di un grosso tronco venoso, in senso retrogrado (flebografia controcorrente). La prima modalità viene utilizzata prevalentemente per lo studio del circolo venoso degli arti inferiori e delle vene succlavia e cava superiore. La seconda modalità trova indicazione in alcuni settori particolari del circolo venoso, quali la vena timica, la vena azygos, le vene sovraepatiche, le vene renali e quelle surrenali. Particolare interesse riveste l'indagine flebografica del circolo venoso portale (splenoportografia). È talora possibile eseguire una flebografia selettiva: in questi casi, il catetere attraverso il quale viene iniettato il mezzo di contrasto - dopo essere stato introdotto solitamente a livello di un grosso tronco venoso degli arti - può venire sospinto direttamente fino in prossimità dei segmenti venosi da studiare.