clorochina

farmaco antimalarico attivo soprattutto su Plasmodium falciparum; agisce bloccando la sintesi del DNA e l'attività di alcuni importanti enzimi dei parassiti. È stata per lungo tempo il medicamento di elezione nella chemioterapia della malaria; attualmente il suo impiego è limitato, essendo stato riscontrato negli ultimi anni un crescente numero di ceppi resistenti. Viene anche usata nell'amebiasi extraintestinale, nel lupus eritematoso, nell'artrite reumatoide. L'impiego prolungato della clorochina può provocare gravi disturbi oculari (lesioni della cornea, alterazioni del circolo sanguigno nella retina, riduzione del campo visivo), e sono pertanto necessari periodici controlli oculistici nel corso della terapia. Può essere usata anche in gravidanza.