atropina
alcaloide estratto dalla belladonna. È l'anticolinergico per eccellenza. In terapia viene impiegato, soprattutto sotto forma di solfato, per via endovenosa o sottocutanea, o in unguenti o soluzioni per uso oftalmico. Le indicazioni sono numerose, pur essendo il campo di applicazione limitato dall'elevata tossicità e dai molteplici effetti collaterali. Le principali sono: ulcera peptica, stati spastici del tratto gastrointestinale e genitourinario, intossicazioni da antiparassitari agricoli organofosforici, e funghi del tipo Amanita muscaria. Ha una certa importanza nella preanestesia in quanto inibisce la salivazione e le secrezioni bronchiali. Le sue proprietà vengono sfruttate per facilitare l'esame completo della retina (l'atropina provoca la dilatazione della pupilla) e a fini curativi (iriti acute, iridocicliti, cheratiti). I più comuni effetti collaterali sono: tachicardia, secchezza delle fauci, disturbi visivi, fotofobia, stitichezza, ritenzione urinaria.