gigantismo
in senso generico, eccessivo accrescimento in altezza del corpo, con conservazione delle armoniche proporzioni tra le sue parti. Il termine non indica necessariamente una malattia, potendosi infatti trattare di una condizione di alta statura su base familiare, determinata geneticamente. In senso patologico, indica invece uno stato morboso dovuto a una cronica ipersecrezione dell'ormone somatotropo (GH) in soggetti in età prepubere. A differenza dell'acromegalia (la stessa situazione endocrina, ma nell'adulto), il gigantismo si manifesta durante l'accrescimento scheletrico dell'individuo, cioè in un periodo in cui le cartilagini e le ossa sono ancora in grado, sotto lo stimolo dell'ormone somatotropo, di svilupparsi in lunghezza, perché le cartilagini di coniugazione non sono ancora saldate. Nella quasi totalità dei casi, la causa va ricercata in un tumore (adenoma) ipofisario secernente GH; più raramente, l'ipersecrezione sarebbe ectopica (cioè proverrebbe da strutture diverse dall'ipofisi, che è l'organo fisiologicamente preposto alla produzione di GH) o conseguirebbe alla iperproduzione di GHRH (Growt Hormone Releasing Hormone, il fattore di origine ipotalamica la cui funzione è quella di stimolare l'ipofisi a produrre GH) da parte di tumori insulari del pancreas o tumori carcinoidi polmonari. Il gigantismo fetale è una situazione di eccessivo sviluppo corporeo del feto (vedi anche macrosomia).