rachicèntesi
(o puntura lombare), estrazione del liquor mediante puntura con ago apposito a livello dello spazio intervertebrale tra la quarta e la quinta vertebra lombare (senza rischio di ledere il midollo, che arriva al margine superiore della seconda vertebra lombare), col soggetto in posizione seduta o in decubito laterale. I suoi scopi principali sono: l'esame del liquor; la valutazione della sua pressione nello spazio subaracnoideo (aumenta in caso di infezione); la valutazione della pervietà dello stesso a livello spinale. Dopo una prima valutazione della pressione del liquor, si invita il paziente a tossire e a compiere uno sforzo e si misura ancora la pressione. Queste due prove, come pure la compressione manuale delle giugulari al collo, provocano un brusco aumento della pressione liquorale, che poi ridiscende. L'aumento invece non si verifica in caso di blocco della canalizzazione spinale subaracnoidea. Gli inconvenienti della rachicèntesi possono essere lievi (cefalea, lipotimia, piccola emorragia locale, dolore da puntura di una radice spinale), o gravi, in caso di tumore cerebrale con ipertensione endocranica: infatti l'estrazione di liquor può causare un incuneamento delle tonsille cerebellari, con sofferenza bulbare, crisi toniche e morte dopo breve lasso di tempo. Pertanto, il sospetto di tumore endocranico rappresenta la maggiore controindicazione alla rachicèntesi. Le indicazioni principali sono: meningiti, neurolue, malattie demielinizzanti, radicolonevriti, tumori midollari.