grande male
crisi epilettica classica, con sintomi forti e generalizzati, che può presentarsi improvvisamente o essere l'epilogo di una crisi parziale (epilessia generalizzata secondaria); può anche essere preceduta da segni psichici vaghi (per esempio, irritabilità). La crisi di grande male comprende una fase tonica e una fase clonica. Il soggetto, dopo un grido rauco, cade a terra privo di coscienza; durante la fase tonica il capo è esteso e ruotato, la lingua è serrata tra i denti (morsus), il respiro è bloccato e il viso cianotico, le pupille non reagiscono alla luce, gli arti sono estesi; nella fase clonica si hanno bava sanguinolenta alla bocca, spesso perdita di urine, respiro rumoroso che diventa russante. La fase che segue immediatamente la crisi, espressione clinica di una temporanea paralisi funzionale, è caratterizzata da uno stato comatoso con rilassamento di tutta la muscolatura. La fase di recupero, infine, con il progressivo ritorno alla norma, è spesso seguita da un sonno ristoratore. La crisi ha frequenza molto variabile. Eccezionalmente può essere letale (per soffocamento, o frattura del cranio conseguente a caduta ecc.). Pericolosissimo è lo stato di male epilettico, cioè la ripetizione delle crisi senza ritorno della coscienza fra un accesso e l'altro, che può verificarsi anche in seguito alla brusca interruzione della terapia: può portare a morte (per edema, iperpiressia ecc.), se non si interviene con la terapia appropriata (benzodiazepine per via endovenosa).