pròstata, ipertrofìa della
affezione della prostata, che si presenta aumentata di volume per la presenza di un adenoma prostatico. Le dimensioni di tale adenoma sono variabili; in conseguenza della localizzazione e delle dimensioni raggiunte si manifestano sintomi, per lo più urinari, di diversa entità. Il soggetto colpito lamenta di dover urinare spesso (pollachiuria); a volte riferisce anche che l'emissione delle urine è ritardata o che il getto urinario è deviato; ciò è dovuto alla compressione esercitata dall'adenoma sull'uretra. Essendo difficile svuotare completamente la vescica, si possono avere più facilmente infezioni urinarie, le quali provocano oltre alla pollachiuria anche bruciori durante la minzione (stranguria). Altra possibile complicazione è l'incontinenza urinaria, quando l'ipertrofia sia di grado elevato e insorta da tempo. La diagnosi viene fatta con l'esame obiettivo, che comprende l'esplorazione rettale, con l'ecografia (pelvica o transrettale), l'urografia e la cistoscopia. La terapia farmacologica è costituita da alfabloccanti (doxazosin, terazosin, tamsulosina) e da sostanze ormonali come la finasteride, ma il trattamento risolutivo resta quello chirurgico. È importante che i soggetti maschi che abbiano superato i 50 anni d'età si sottopongano a visita periodica di controllo per riconoscere precocemente la presenza di alterazioni prostatiche, anche in assenza di sintomi, in modo da intervenire più agevolmente e soprattutto per differenziare queste patologie dal tumore della prostata.