sesso, riassegnazione del
intervento chirurgico mediante il quale si modifica il sesso anatomico in caso di transessualismo (conversione sessuale, cioè assunzione dei caratteri sessuali del sesso opposto a quello di appartenenza) o di errata attribuzione del sesso in caso di genitali ambigui alla nascita (ermafroditismo, pseudoermafroditismo). La conversione dal sesso maschile a quello femminile consiste nell'orchiectomia, nell'asportazione dei corpi cavernosi e nella creazione della neovagina, generalmente mediante la cute del pene introflessa a dito di guanto nel cavo del Douglas. Le due metà della borsa dello scroto, svuotate, costituiscono le grandi labbra. In caso di insoddisfacente sviluppo delle mammelle mediante una precedente terapia ormonale, si può ricorrere all'impianto di protesi mammarie. La conversione da donna a uomo presenta maggiori difficoltà tecniche, e consiste nella mastectomia, isteroannessiectomia e chiusura della vagina, e creazione del neofallo con tecniche di chirurgia plastica. Il neofallo, per la sua struttura e per la mancanza di idonee connessioni nervose e vascolari, non ha la possibilità di erigersi, per cui si ricorre all'inserimento di protesi. L'intervento di riassegnazione del sesso, altamente demolitivo e irreversibile, è possibile in Italia solo dopo autorizzazione del Tribunale.