Autopalpazione del seno
Si parla spesso di prevenzione del tumore della mammella attraverso la periodica autopalpazione del seno, e ci sono state campagne per l'introduzione di quest'abitudine nella donna.
Tuttavia nessuno degli studi principali realizzati negli anni '90 ha provato l'efficacia dell'autopalpazione nel ridurre la mortalità per cancro della mammella.
Una delle cause di insuccesso sembra essere la scarsa regolarità con cui la donna effettua l'esame. Questa ipotesi è avvalorata dai risultati di uno studio controllato che hanno evidenziato come, a distanza di 4 anni dall'inizio del programma di prevenzione, oltre il 50% delle donne non eseguiva più con regolarità l'autoesame.
Anche i risultati di uno degli studi recenti di grandi dimensioni - tuttora in corso a Shangai con la partecipazione di circa 260.000 donne - non hanno dimostrato riduzione di mortalità da tumore della mammella dopo 5 anni di follow-up nel gruppo di donne che effettuavano con diligenza l'autoesame.
Pertanto l'autopalpazione del seno va considerato eventualmente uno strumento supplementare e comunque non un sostituto dell'esame clinico senologico e della mammografia periodica.
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Come eseguire l'autoesame delle mammelle. Esame del seno. 1. L’autopalpazione è preceduta da un autoesame delle mammelle, che si esegue allo specchio prima a braccia distese lungo i fianchi, poi a braccia alzate o appoggiate ai fianchi con gomiti e spalle spinti in fuori, in modo da contrarre i muscoli pettorali. Una certa differenza di dimensioni delle due mammelle rientra nella norma; invece vanno notate eventuali differenze di forma (una appiattita e l’altra no), alterazioni della cute (raggrinzimento, dovuto alla retrazione dei tessuti sottocutanei), differenze tra i capezzoli. 2. Dopo l’autoesame si procede all’autopalpazione che si esegue in posizione supina, sdraiate su un letto, un divano, o un tappeto, senza cuscino sotto il capo; si esaminano le mammelle una alla volta. Si porta il braccio del lato da esaminare in alto con il gomito in fuori o in alto con la mano sotto il capo: braccio, spalla e gomito vanno appoggiati al piano su cui si è distese. Con la mano opposta si procede alla palpazione, con i polpastrelli appoggiati di piatto. All’inizio è bene confrontare la propria tecnica con quella del personale in servizio agli appositi consultori o del medico curante, inoltre è bene osservare le variazioni delle ghiandole mammarie nei diversi momenti del ciclo mestruale, anche se poi si farà l’autoesame una volta al mese, sempre nello stesso periodo, per esempio, un giorno o due dopo la fine delle mestruazioni. Una certa nodosità diffusa della mammella costante nel tempo (mastopatia fibrocistica) non è di per sé allarmante, ma l’autoesame e l’autopalpazione eseguiti periodicamente permettono di valutare tempestivamente eventuali variazioni (comparsa di noduli) e di giungere, nel caso di lesioni benigne o maligne, a una diagnosi e a un intervento precoce.
Come eseguire l'autopalpazione. Prevenzione. Tra le buone regole per fare diagnosi precoce, l'autopalpazione del seno non è la più sicura e la più efficace, ma certamente la più facile da eseguire.