Paleoantropologia: la storia dell'uomo
Il naturalista Charkes Robert Darwin, il geologo Charles Lyell e il botanico Joseph Dalton Hooker Nel 1863, per opera soprattutto del geologo inglese C. Lyell, venne effettuato un primo tentativo organico di sistematizzazione dei reperti paleontologici e archeologici attribuibili all'uomo fossile.
Scheletro di Lucy (Australopithecus aforensis) Lucy è un ominide fossile (Australopithecus afarensis) datato ca. 3 milioni di anni fa, i cui resti sono stati rinvenuti nel 1974 da Y. Coppens, D. Johanson e M. Taieb nella località di Hadar nell'Etiopia centrorientale. Si tratta di un soggetto femminile (da cui il nome, derivato dalla canzone dei Beatles Lucy in the Sky with Diamonds) del cui scheletro, presente nel 40% ca., sono state rinvenute 52 ossa.
Calco di un cranio di Homo habilis ritrovato in Kenya L'Homo habilis è stato fino a circa 1,5 milioni di anni fa coevo a forme arcaiche e moderne di Australopitecine, rispetto alle quali presenta una maggiore capacità cranica, fino a 890 cm cubi (circa il 45% in più), ma soprattutto circonvoluzioni encefaliche più complesse e notevole sviluppo dei centri di coordinamento psichico e della parola.
Cranio di Homo sapiens di Cro-Magnon L'Homo sapiens compare, nelle sue forme più arcaiche, quando ancora erano presenti gruppi di Homo erectus.
Cranio di una donna di Neandertal (Homo neanderthalensis) rinvenuto a Forbes Quarry Nel 1856 venne scoperto presso Düsseldorf, in Germania, il primo cranio fossile, quello di Neandertal, che, nonostante gli oppositori dell'epoca, divenne una prova certa dell'evoluzione anche per l'uomo.
Cranio di Homo erectus, detto Cranio di Sangiran La specie Homo erectus viene caratterizzandosi circa 2 milioni di anni fa: tipico di questi Ominidi è il progressivo e relativamente rapido aumento della capacità cranica, che nelle forme più recenti raggiunge i 1200 cm cubi; da ciò alcuni studiosi ritengono che si possa parlare di più tipi, alcuni dei quali (per esempio in Cina, dove venne scoperto il noto Sinantropo, in Indonesia, in cui si caratterizzarono i Pitecantropi, e in Europa) con caratteri di vere sottospecie.
Cranio di Homo habilis. Reperto KNM ER 1470, scoperto nel 1972 da Richard Leakey (1944) a Koobi Fora, in Kenya Richard Leakey (1903-1972) è stato un paleontologo e antropologo inglese e in diverse campagne di scavi effettuate in Tanzania e Kenya portò alla luce numerosi resti fossili che si rivelarono di'importanza fondamentale per la paleoantropologia e in particolare per le conoscenze delle Australopitecine.
Disegno di cranio di sinantropo, ominide fossile del Pleistocene medio. Visione frontale, laterale e occipitale Rispetto ad altre discipline antropologiche, la paleoantropologia possiede una sua problematica intrinseca in quanto, mentre lo studio dell'uomo attuale non trova difficoltà di verifica delle ipotesi attraverso una rigorosa metodologia sperimentale, le ipotesi e le teorie della paleoantropologia cercano una conferma attraverso un processo deduttivo-induttivo che, in quanto tale, porta a un relativo soggettivismo interpretativo.
Un disegno della probabile evoluzione fisica degli ominidi La paleoantropologia è una disciplina basata sullo studio dei reperti fossili che interessano l'evoluzione umana. Questa scienza nacque alla fine del XVIII secolo, in seguito all'affermarsi della paleontologia.
"Scimpanzé (Pan troglodytes) in atteggiamento di sfida Si pensa che un progenitore comune dello scimpanzé sia stato la base per l'evoluzione della famiglia Hominidae circa 5-6 milioni di anni fa.