Ritratto di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio
Ritratto di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio (Milano, 1571 - Porto Ercole, 1610) Caravaggio si formò a Milano sulle opere dei maestri bergamaschi e bresciani del Cinquecento, dai quali trasse sia la sensibilità agli effetti luminosi e cromatici sia l'attenzione al fatto reale, quotidiano. Questi elementi maturarono quando Caravaggio si trasferì a Roma (alla fine del 1592), in aperta polemica con il gusto ufficiale manieristico.
Canestra di frutta, olio su tela, 1594-1598, collocato presso la Pinacoteca Ambrosiana di Milano All'epoca in cui Caravaggio dipinse l'opera la natura morta era considerata un genere minore, ma il pittore vi si dedicò ugualmente e nascose anche dei significati simbolici nel quadro: mentre le foglie a sinistra sono rivolte al sole, quelle a destra appassiscono, alludendo al ciclo della vita e della morte.
Vocazione di San Matteo, olio su tela, 1599, collocato presso la Cappella Cantarelli nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma Nel 1597 Caravaggio entrò al servizio del Cardinale Del Monte e grazie a lui ottenne la sua prima commissione pubblica, di cui fa parte quest'opera. Il contratto, sottoscritto nel 1599, rappresenta la prima testimonianza indiscussa dell'attività romana del pittore.
Natura morta con fiori e frutta, olio su tela, collocato presso Hartford, Wadsworth Atheneum Museum of Art Quest'opera presenta un'interessante serie di oggetti e particolari che sono testimonianza dell'insistenza di Caravaggio sul tema del realismo. Egli diede una spinta innovativa alla pittura andando contro alle tradizioni manieristiche del tempo.
Bacco, olio su tela, 1595-96 circa, collocato presso la Galleria degli Uffizi a Firenze Bacco è un'opera importante sia per l'audacia del taglio compositivo sia per la maestria con cui sono stati realizzati i dettagli di natura morta. Nonostante l'evidente erotismo che esprime lo sguardo del giovane, alcuni studiosi hanno visto un significato morale nel quadro: i frutti che cominciano a marcire sono un invito a ricordare la caducità dei piaceri terreni.
Salomè riceve la testa del Battista, olio su tela, 1607-10, collocato presso la National Gallery di Londra La tela 'Salomè riceve la testa del Battista' è un esempio dell'uso scenografico che Caravaggio faceva della luce, per esaltare la teatralità dei gesti e mettere in evidenza il realismo drammatico dell'immagine.
Conversione di San Paolo, olio su tela, 1600-01, collocato presso la Cappella Cerasi nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma Il possente fianco del cavallo domina la parte superiore di questo dipinto. Ci volle tutta l'audacia del pittore per dare a un animale così comune un ruolo di tale rilievo in un'opera religiosa.
Riposo durante la fuga in Egitto, olio su tela, 1595-96, collocato presso la Galleria Doria Pamphilj di Roma L'opera ha come tema predominante la musica, impersonata dall'angelo musicista, che divide la scena in due parti distinte: a sinistra la vita attiva (Giuseppe che regge lo spartito), a destra la vita contemplativa (il sonno della Vergine e del Bambino).
La morte della Vergine, olio su tela, 1605-06, collocato presso il museo del Louvre di Parigi Questa pala d'altare venne commissionata a Caravaggio da Laerzio Cherubini per la cappella di famiglia. L'opera venne rifiutata dal committente perché a suo parere il tema era stato affrontato in modo irriverente e la Vergine era stata rappresentata come una morta comune.
Cena in Emmaus, olio su tela, 1601, collocato presso la National Gallery di Londra Questo dipinto è uno dei capolavori di Caravaggio, con le figure in primo piano che riflettono l'ombra sullo sfondo neutro. Le vivande in tavola sono dipinte con straordinario realismo ma allo stesso tempo alludono a vari significati simbolici: l'Eucarestia, la morte e la resurrezione.