Man Ray, genio delle arti visuali
"Involute", 1917 L'artista fece dei collages per avvicinarsi ad un'idea di arte de-personalizzata. Quest'opera venne realizzata durante i primi passi del movimento Dada a New York; le lettere 'Inv' e la 'O', con il liuto di metallo, formano un gioco di parole che allude al titolo del collage.
"Di che scrivere un poema", 1923 "Naturalmente, ci saranno sempre quelli che guardano solo alla tecnica, che chiedono 'come', mentre altri, di natura più curiosa, si chiedono 'perché'. Personalmente ho sempre preferito l'ispirazione alle informazioni." Man Ray.
"Assemblage: metronomo e photo", 1923-63 Ray produsse varie versioni di questa opera: la prima andò perduta, una venne realizzata per la copertina di uno speciale dedicato al surrealismo e una venne fatta per un'esposizione. L'artista suggerì di sostituire l'occhio con quello di una persona che è stata amata in passato, poi di distruggere il tutto con un colpo di martello ben assestato.
"Mire Universelle", 1933 Sulla base dell'introspezione onirica del surrealismo l'artista affinò l'ambiguità delle sue proposte plastiche, facendo leva soprattutto sulle perfette orchestrazioni del “caso” e fidando sull'originalità di inedite tecniche espressive.
"Ritratto del Marchese de Sade", 1938 Man Ray ebbe molti mentori e ispiratori, tra cui il Marchese De Sade, un uomo che venne imprigionato per aver scritto delle sue azioni sessuali nei confronti delle donne.
"A l'Heure de l'Observatoire - Les Amoureux", anni Trenta Le labbra che si stagliano nel cielo nuvoloso in questa litografia sono quelle di Lee Miller, assistente e amante dell'artista.
"Mr. Knife + Miss Fork ", 1944-73 Man Ray ruppe con le tradizioni e decise di dare importanza e valore artistico anche ad oggetti di uso comune, investendoli di una valenza estetica. E' l'artista che attribuisce valore a questi semplici oggetti, eleggendoli a soggetto delle sue opere.
"Rayografia" Man Ray realizzò molti rayogrammi, immagini ottenute mediante l'impressione di oggetti su carta sensibile. Un album di rayogrammi, con presentazione di Tzara, fu pubblicato dall'artista nel 1922 con il titolo "Champs délicieux".
"Fotografia solarizzata di André Breton" Le solarizzazioni sono immagini ottenute esponendo alla luce una lastra in fase di sviluppo. In questo caso Ray prese come soggetto l'amico Breton, uno dei fondatori e torici del Surrealismo.
Gli artisti del Dada Man Ray fu amico di F. Picabia, M. Duchamp e del gallerista-fotografo A. Stieglitz. L'artista mise in luce la sua scelta poetica partecipando alle manifestazioni che i dadaisti organizzarono a New York, spostandosi successivamente a Parigi nel quartiere di Montparnasse.