I matematici nella storia
Archimede (Siracusa 287 a. C.-212 a. C.) Matematico e fisico siracusano (Siracusa 287 a. C.-212 a. C.). Gli studi di Archimede abbracciano vasti campi della scienza, tuttavia la sua fama resta essenzialmente legata alle scoperte di geometria e alle non meno celebri scoperte di idrostatica.
Pierre de Fermat (Beaumont-de-Lomagne 1601-Castres 1665) Matematico francese (Beaumont-de-Lomagne 1601-Castres 1665). Nella memoria "Ad locos planos et solidos isagoge" espose i fondamenti della geometria analitica e il metodo delle coordinate a cui pervenne indipendentemente da Cartesio e che per primo estese al caso delle tre dimensioni. Uno dei maggiori apporti di Fermat è l'elaborazione, verso il 1629, del metodo dei massimi e dei minimi che lo pone tra gli iniziatori dell'analisi infinitesimale. È considerato inoltre il fondatore della moderna teoria dei numeri.
Isaac Newton (Woolsthorpe, Lincolnshire, 1642-Kensington, Londra, 1727) Fisico e matematico inglese (Woolsthorpe, Lincolnshire, 1642-Kensington, Londra, 1727). Newton elaborò il nucleo principale delle sue ricerche durante un periodo di involontario isolamento causato da una terribile pestilenza che infieriva su tutta l'Inghilterra. Si colloca in questi anni il noto aneddoto della caduta di una mela dall'albero che avrebbe indotto Newton a chiedersi se la forza che attrae la mela verso la Terra è identica a quella che trattiene la Luna nella sua orbita. Egli suppose che la sfera d'azione di questa forza raggiungesse la Luna, attenuandosi in proporzione al quadrato della distanza, obbligandola a cadere lungo la sua orbita.
Giuseppe Luigi Lagrange (Torino 1736-Parigi 1813) Matematico di origine francese (Torino 1736-Parigi 1813). Fu nominato (1755) docente di matematica alla scuola d'artiglieria di Torino, fondò (1757) con G. Saluzzo e G. Cigna una società di ricerche scientifiche da cui ebbe origine l'Accademia Reale delle Scienze di Torino.
André-Marie Ampère (Lione 1775-Marsiglia 1836) Fisico e matematico francese (Lione 1775-Marsiglia 1836). Il suo contributo fondamentale allo sviluppo della scienza moderna consiste nell'aver collegato le precedenti esperienze di A. Volta e Ch.-A. Coulomb sull'elettricità a quelle di H. Ch. Örsted sull'influenza della corrente elettrica sopra un ago magnetico, fondendole in un'unica teoria basata sulla nozione di identità tra forze magnetiche ed elettriche e sulla concezione dell'esistenza di “correnti particellari” nei magneti. Introdusse quindi il concetto di corrente elettrica attribuendole una direzione e un verso (regola dell'uomo di Ampère).
Amedeo Avogadro (Torino 1776-1856) Fisico e chimico (Torino 1776-1856). Il suo nome resta legato al principio fondamentale della fisica e chimica dei gas che, esposto nel 1811 e ripreso da A. M. Ampère nel 1814, conteneva le basi assiomatiche della chimica moderna: la differenza tra atomo e molecola, il concetto che le reazioni chimiche avvengono tra molecole, la possibilità di misurare il peso molecolare dei gas riferendosi a un campione prescelto. Tuttavia, sia per la forma in cui fu esposta, sia per le difficoltà incontrate nella sua verifica sperimentale, la legge di Avogadro rimase a lungo ignorata od osteggiata, fino alla riformulazione data nel 1858 da S. Cannizzaro.
George Boole (Lincoln 1815-Cork 1864) Matematico e logico inglese (Lincoln 1815-Cork 1864). Autodidatta, ottenne nel 1849 la nomina a primo professore di matematica al Queen's College di Cork, Irlanda. I suoi studi riguardano soprattutto l'algebra, di cui riconobbe la natura astratta e formale affermando nettamente l'autonomia della struttura puramente simbolica e combinatoria dall'interpretazione dei simboli.
Georg Cantor (Pietroburgo 1845-Halle 1918) Matematico e logico tedesco (Pietroburgo 1845-Halle 1918). La teoria degli insiemi, alla base di pressoché ogni settore della matematica moderna, fu sviluppata da Cantor a partire da tipici problemi matematico-filosofici dibattuti al suo tempo, quali la generalizzazione del concetto di numero e l'assunzione del concetto di infinito attuale.
David Hilbert (Konigsberg 1862-Gottinga 1943) Matematico tedesco (Königsberg 1862-Gottinga 1943). Nel 1899 pubblicò un trattato in cui diede la prima esposizione assiomatica della geometria; contribuì poi al calcolo delle variazioni, alla teoria delle equazioni integrali e alla fondazione dell'algebra funzionale. In connessione con queste ricerche studiò per primo lo spazio a infinite dimensioni (detto spazio di Hilbert), di fondamentale importanza in topologia e in fisica (meccanica quantistica).
Bertrand Arthur William Russell (Trellech, 1872 - Plas Penrhyn, 1970) Filosofo-matematico inglese (Trellech, Galles, 1872-Plas Penrhyn, Galles, 1970). A lui si deve la prima delle antinomie logiche che mise in crisi la teoria ingenua degli insiemi di Cartor. Fu insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1950, "quale riconoscimento ai suoi vari e significativi scritti nei quali egli si erge a campione degli ideali umanitari e della libertà di pensiero".