La Cartografia antica di Willem e Joan Blaeu
Willem e Joan Blaeu, "Theatrum Orbis Terrarum, sive Atlas Novus in quo Tabulae et Descriptiones Omnium Regionum", 1635. Volume II, tavola: Aethiopia Inferior, vel Exterior (Africa del Sud) La cartografia è la scienza che abbraccia il complesso di operazioni scientifiche, tecniche e artistiche necessarie, sulla base dei risultati dei rilevamenti originali del terreno e di quelli ricavati dall'interpretazione dei dati di una documentazione, a consentire tanto l'elaborazione e l'allestimento di carte, di piani o di altri sistemi di espressione quanto la loro lettura e utilizzazione.
Willem e Joan Blaeu, "Theatrum Orbis Terrarum, sive Atlas Novus in quo Tabulae et Descriptiones Omnium Regionum", 1635. Volume II, tavola: Regno di Napoli I primi tentativi cartografici di cui si è a conoscenza sono dovuti ai Babilonesi e agli Egizi; risalgono al III millennio a. C. ed ebbero come oggetto la delimitazione di proprietà fondiarie o la rappresentazione rudimentale e imprecisa di itinerari terrestri e di peripli marittimi, allo scopo di materializzare la direzione e la misura degli spostamenti compiuti.
Willem e Joan Blaeu, "Theatrum Orbis Terrarum, sive Atlas Novus in quo Tabulae et Descriptiones Omnium Regionum", 1635. Volume II, tavola: Tabula Russiae (Russia) Furono però le speculazioni cosmografiche degli antichi filosofi greci che diedero alla cartografia una base scientifica sia pure elementare. Ad Anassimandro (VI secolo a. C.) si attribuisce la realizzazione della prima mappa del mondo allora conosciuto. I geografi ionici del VI e V secolo a. C. disegnavano la Terra come un disco circondato dall'oceano; da un disegno della Terra in forma oblunga del IV secolo a. C. sono derivati i termini di latitudine e di longitudine.
Willem e Joan Blaeu, "Theatrum Orbis Terrarum, sive Atlas Novus in quo Tabulae et Descriptiones Omnium Regionum", 1635. Volume II, tavola: Celeberrimi Fluvii Albis nova delineatio (Il fiume Elba) La cartografia romana ebbe un chiaro indirizzo pratico e perseguì finalità amministrative e militari. Dopo l'età classica, in seguito alle invasioni barbariche la cartografia decadde. Una notevole ripresa si ebbe dal X secolo per merito degli arabi che, grazie a misure accurate delle dimensioni della Terra e alla compilazione di tavole di latitudine e di longitudine molto precise, eseguirono ottime carte nautiche del Mediterraneo e dell'Oceano Indiano.
Willem e Joan Blaeu, "Theatrum Orbis Terrarum, sive Atlas Novus in quo Tabulae et Descriptiones Omnium Regionum", 1635. Tavola: Typus Galliae Veteris, Ex conatib' Geograph. Abrah. Ortelii (Francia con indicazioni di Abraham Ortelius) Tra le opere più significative del periodo che va dal XV al XVIII secolo si possono ricordare la carta di Gerhard Kremer, detto Mercatore, il quale costruì una proiezione originale che porta il suo nome e che è tuttora usata nelle carte nautiche, e il primo atlante moderno, il Theatrum Orbis Terrarum, opera del fiammingo Abramo Oertel, detto Ortelio, discepolo di Mercatore.
Willem e Joan Blaeu, "Theatrum Orbis Terrarum, sive Atlas Novus in quo Tabulae et Descriptiones Omnium Regionum", 1635. Tavola: Lacus Lemanni Locorumque Circumiacentium Accuratissima Descriptio (Lago Lemano o Lago di Ginevra) Dal XV al XVIII secolo in diversi Paesi europei si svilupparono e raggiunsero livelli tecnici elevatissimi varie scuole cartografiche, in relazione al complesso andamento del quadro politico economico. La supremazia in campo cartografico passò successivamente dalla scuola portoghese a quella bavarese e renana, poi alla fiamminga, alla oxfordiana e infine a quella olandese.
Willem e Joan Blaeu, "Theatrum Orbis Terrarum, sive Atlas Novus in quo Tabulae et Descriptiones Omnium Regionum", 1635. Volume II, tavola: Tartaria Sive Magni Chami Imperium (Russia, Siberia e Mongolia, Cina) La produzione cartografica tra i popoli di interesse etnologico è poco rilevante e spesso poco nota; nella maggior parte dei casi più che di raffigurazioni di una realtà geografica si tratta di itinerari mitici o religiosi di cui spesso il significato è segreto.
Willem e Joan Blaeu, "Theatrum Orbis Terrarum, sive Atlas Novus in quo Tabulae et Descriptiones Omnium Regionum", 1635. Tavola: Magnae Britanniae et Hiberniae (Gran Bretagna e Irlanda) Agli inizi del XVII secolo l'olandese Snellius misurò per primo una base geodetica e applicò la triangolazione per la determinazione delle distanze e delle altezze, dando così l'avvio all'epoca veramente moderna della cartografia. La prima carta topografica rigorosamente geometrica è quella di Cassini, pubblicata nel 1746 e illustrante in 18 fogli il territorio francese.
Willem e Joan Blaeu, "Theatrum Orbis Terrarum, sive Atlas Novus in quo Tabulae et Descriptiones Omnium Regionum", 1635. Volume II, tavola: Paraguayo Prov. De Rio de La Plata cum regionibus adiacentibua Tucuman et Santa Cruz de la Sierra (America Meridionale, Centro-Sud) Il perfezionamento degli strumenti e delle tecniche di misura, nonché la costituzione di un'organizzazione internazionale per le misure geodetiche (1864), consentì nel secolo successivo l'allestimento da parte di vari Stati delle cartografie nazionali topografiche e derivate.
Willem e Joan Blaeu, "Theatrum Orbis Terrarum, sive Atlas Novus in quo Tabulae et Descriptiones Omnium Regionum", 1635. Volume II, tavola: Venezuela, cum parte Australi Novae Andalusiae (America Meridionale) La cartografia italiana vanta una gloriosa tradizione e conserva un grande prestigio nel mondo. Opera sporadica e individuale di insigni cultori nei secoli passati, divenne unitaria e nazionale con la raggiunta unità politica del Paese e con la costituzione, nel 1872, dell'Istituto Geografico Militare (IGM) cui fecero seguito nel tempo gli altri enti cartografici dello Stato.