Attacco a Pearl Harbor
La base americana di Pearl Harbor prima dell'attacco giapponese, 1941. Veduta aerea Pearl Harbor è la baia della costa meridionale dell'isola di Oahu (arcipelago delle Hawaii), a ovest di Honolulu, nella quale gli Stati Uniti avevano costruito nel primo decennio del sec. XX una grande base navale per la loro flotta del Pacifico.
Esplosione del cacciatorpediniere Shaw nel bacino di carenaggio, 7 dicembre 1941 All'alba del 7 dicembre 1941 la base fu attaccata proditoriamente da alcuni sottomarini e da 423 aerei giapponesi imbarcati su 6 portaerei al comando dell'ammiraglio Nagumo.
L'attacco di Pearl Harbor, nelle Hawai. A sinistra, il fumo che esce dall'incrociatore Helena La data dell'attacco fu scelta per un duplice motivo: in primo luogo si trattava di una domenica, molti militari non sarebbero stati in servizio, e in secondo luogo si sarebbe trattato di una notte di luna nuova, per cui l'oscurità avrebbe favorito l'effetto a sorpresa.
Immagine dell'attacco giapponese Sebbene gli Americani conoscessero e decifrassero sistematicamente i messaggi cifrati giapponesi, la flotta americana fu colta di sorpresa e praticamente annientata (7 corazzate affondate o fuori combattimento, 200 aerei distrutti al suolo, 2300 morti).
Isoroku Yamamoto (Nagaoka, 1884 - Isole Salomone, 1943), ammiraglio giapponese, a bordo della corazzata "Yamato" L'azione era stata meticolosamente preparata dall'ammiraglio Yamamoto e decisa il 26 novembre (data di partenza della flotta di Nagumo) quando al governo giapponese parve evidente il fallimento delle trattative in corso con gli Stati Uniti e, quindi, inevitabile la guerra.
L'incrociatore americano Helena, affondato dai bombardamenti giapponesi L'attacco, per volere dell'ammiraglio Yamamoto, ebbe notevoli somiglianze con il bombardamento inglese dell'11 novembre 1940, che causò gravi perdite alla marina italiana stanziata a Taranto.
Ritratto a mezzo busto di Franklin Delano Roosevelt (Hyde Park, New York, 1882 - Warm Springs, Georgia, 1945), presidente degli Stati Uniti d'America dal 1931 al 1945 Roosevelt aveva già firmato, nell'agosto di quell'anno, la Carta atlantica con Churchill, progetto di ricostruzione del mondo fondato sui principi di autodecisione dei popoli e della collaborazione internazionale, senza essere riuscito tuttavia a togliere l'opinione pubblica americana dalla sua tradizionale posizione di isolazionismo. Tuttavia l'attacco dei Giapponesi alla base aeronavale di Pearl Harbor provocò l'intervento statunitense nella seconda guerra mondiale.
Hickam Field. Un hangar distrutto dopo i bombardamenti Dall'attacco si salvarono solo due portaerei assenti per un'esercitazione. L'attacco provocò profonda impressione in tutto il mondo e un'energica reazione dell'opinione pubblica americana che accettò senza opposizioni la dichiarazione di guerra.
L'area di Pearl Harbor durante i bombardamenti giapponesi Dopo l'episodio di Pearl Harbor il Congresso americano votò lo stato di guerra con il Giappone (8 dicembre); Germania e Italia, su richiesta del governo giapponese che si valeva del patto tripartito, dichiararono guerra agli Stati Uniti (11 dicembre); il 1º gennaio del 1942 venticinque Stati firmarono l'atto costitutivo delle Nazioni Unite e formarono un blocco compatto contro la coalizione nazifascista.
Pearl Harbor: l'Arizona Memorial, a ricordo dell'attacco giapponese del 7 dicembre 1941 L'Arizona Memorial, inaugurato nel 1962, è visitato ogni anno da oltre un milione di persone.