pron. pers. rifl. m. e f. 3ª pers. sing. e pl. si usa solo quando si riferisce al soggetto della proposizione, altrimenti è sostituito da lui, lei, loro; è sempre sostituito da loro quando vi sia reciprocità d’azione (si consultarono tra loro e non tra sé); si usa nei complementi retti da preposizione, spesso rafforzato da stesso o medesimo (e in questo caso può essere anche scritto senza l’accento): si preoccupano solo di sé stessi; è soddisfatto di sé; ha fatto molto parlare di sé; attirare a sé; allontanare da sé; avere, portare con sé; serbare per sé | spesso è preceduto da una prep. composta: lo tenne presso di sé; volle prendere sopra di sé ogni responsabilità; guardare davanti a sé; ha molte persone sotto di sé, alle sue dipendenze | come compl. oggetto, in luogo della forma atona si, acquista particolare risalto, soprattutto nelle contrapposizioni (e per lo più seguito da stesso o medesimo): considera sé (stesso) più degli altri; agendo così danneggia sé e non giova agli altri; ingannare sé stessi  | essere pieno di sé, avere una grande opinione di sé stessi | pensare soltanto a sé, comportarsi egoisticamente | stare a sé, vivere a sé, si dice di persona che vive appartata, che ama stare per proprio conto | Dio lo ha chiamato a sé, espressione eufemistica con cui ci si riferisce alla morte di qualcuno | chiuso in sé, di persona che non ama confidarsi con altri | far parte per sé stesso, non far lega con altri | tenere per sé qualcosa, non rivelarla ad altri | dentro di sé, fra sé e sé, nel proprio intimo: pensare qualcosa dentro di sé, fra sé e sé | in sé, in sé stesso, in sé e per sé, di per sé, (di) per sé stesso, si dice di cosa che viene considerata soltanto nella sua essenza, nella sua singolarità: la cosa in sé (o di per sé) ha poco valore; è una risposta di per sé abbastanza compromettente | (non) essere in sé, (non) essere nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali | uscire di sé, perdere il controllo dei propri nervi, il possesso delle proprie facoltà mentali | essere fuori di sé, non riuscire a dominarsi per collera, dolore, follia ecc. | rientrare in sé, tornare in sé, rinvenire; riacquistare il possesso delle proprie facoltà mentali, il controllo dei propri nervi | a sé, a parte, separatamente: è un caso a sé; va considerato a sé | da sé, da solo, senza l’aiuto di altri, senza che altri intervengano: vuol fare tutto da sé; si è fatto da sé; farsi giustizia da sé; la cosa va da sé | va da sé che, è naturale, è logico, è fuori discussione che: va da sé che provvederò io a tutto

Lat. se