sé
Redazione De Agostini
pron. pers. rifl. m. e
f. 3ª pers. sing. e
pl. si usa solo quando si riferisce al soggetto della
proposizione, altrimenti è sostituito da
lui,
lei,
loro; è sempre sostituito da loro quando vi sia
reciprocità d’azione (si consultarono
tra loro e non
tra sé); si usa nei complementi retti da
preposizione, spesso rafforzato da
stesso o
medesimo (e in questo caso può essere anche scritto
senza l’accento):
si preoccupano solo di sé stessi;
è soddisfatto di sé;
ha fatto molto parlare di sé;
attirare a sé;
allontanare da sé;
avere,
portare con sé;
serbare per sé | spesso è preceduto da una prep.
composta:
lo tenne presso di sé;
volle prendere sopra di sé ogni responsabilità;
guardare davanti a sé;
ha molte persone sotto di sé, alle sue dipendenze |
come compl. oggetto, in luogo della forma atona
si, acquista particolare risalto, soprattutto nelle
contrapposizioni (e per lo più seguito da
stesso o
medesimo):
considera sé (stesso) più degli altri;
agendo così danneggia sé e non giova agli altri;
ingannare sé stessi |
essere pieno di sé, avere una grande opinione di
sé stessi |
pensare soltanto a sé, comportarsi egoisticamente |
stare a sé,
vivere a sé, si dice di persona che vive appartata,
che ama stare per proprio conto |
Dio lo ha chiamato a sé, espressione eufemistica con
cui ci si riferisce alla morte di qualcuno |
chiuso in sé, di persona che non ama confidarsi con
altri |
far parte per sé stesso, non far lega con altri |
tenere per sé qualcosa, non rivelarla ad altri |
dentro di sé,
fra sé e sé, nel proprio intimo:
pensare qualcosa dentro di sé,
fra sé e sé |
in sé,
in sé stesso,
in sé e per sé,
di per sé,
(di) per sé stesso, si dice di cosa che viene
considerata soltanto nella sua essenza, nella sua singolarità:
la cosa in sé (o di per sé) ha poco valore;
è una risposta di per sé abbastanza
compromettente |
(non) essere in sé, (non) essere nel pieno possesso
delle proprie facoltà mentali |
uscire di sé, perdere il controllo dei propri nervi,
il possesso delle proprie facoltà mentali |
essere fuori di sé, non riuscire a dominarsi per
collera, dolore, follia ecc. |
rientrare in sé,
tornare in sé, rinvenire; riacquistare il possesso
delle proprie facoltà mentali, il controllo dei propri nervi |
a sé, a parte, separatamente:
è un caso a sé;
va considerato a sé |
da sé, da solo, senza l’aiuto di altri, senza
che altri intervengano:
vuol fare tutto da sé;
si è fatto da sé;
farsi giustizia da sé;
la cosa va da sé |
va da sé che, è naturale, è logico, è
fuori discussione che:
va da sé che provvederò io a tutto
¶ Lat. se
¶ Lat. se
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