Cos'erano le naumachie?
Le naumachie erano spettacoli volti a riprodurre fedelmente le battaglie navali di epoca greca e romana. Con il termine naumachia s’intendeva indicare sia lo spettacolo in sé, sia il luogo in cui esso si teneva.
Le naumachie erano molto costose e, infatti, nell’arco di diversi secoli non ne furono organizzate molte. Solitamente, i combattenti erano impersonati da prigionieri o criminali condannati a morte che dovevano riprodurre fedelmente le battaglie navali per le quali, tra l’altro, erano utilizzate imbarcazioni molto simili a quelle vere, complete di ogni dettaglio.
La cosa più difficile, sicuramente, era allagare gli anfiteatri dove le naumachie avevano luogo. Per questo motivo, per alcune di esse, furono scavati appositi bacini temporanei come nel caso della naumachia del 46 a.C. finanziata da Giulio Cesare in occasione dei suoi molteplici trionfi. L’imperatore fece scavare un ampio bacino vicino al fiume Tevere nel Campo Marzio. In tale occasione, furono impiegati circa 6000 prigionieri.
Altra grandiosa naumachia fu quella finanziata da Augusto per celebrare la potenza della flotta romana. Anche in quest’occasione fu scavato un apposito bacino abbastanza grande da contenere 30 vascelli e altre imbarcazioni più piccole.
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