Roma tra mito e realtà: le origini della città eterna
Le leggende che ruotano attorno alla nascita della città di Roma sono davvero tante e tutte intrise di un’aura mitologica accresciuta, con il passare dei secoli, dal popolo romano orgoglioso delle sue origini un po’ greche e un po’ latine.
Dagli scritti di Tito Livio e Virgilio, infatti, sappiamo che il leggendario fondatore di Roma, Romolo, discendente dalla stirpe di Enea figlio del re troiano Anchise e della dea Afrodite, scelse il colle Palatino per l’edificazione della sua città.
Ma andiamo con ordine: i gemelli Romolo e Remo figli del dio Marte e di Rea Silvia, rimasti ben presto orfani di madre condannata a morte da Amulio (suo zio) in quanto colpevole di non aver rispettato l’obbligo di castità imposto a tutte le vestali come lei, furono gettati nel fiume Tevere per volere dello stesso Amulio. Leggenda vuole che i piccoli fossero stati ritrovati e allattati da una lupa. I bambini, successivamente, vennero accolti e cresciuti dal pastore Faustolo e da sua moglie Acca Laurenzia che se ne presero cura fino all’età adulta.
A questo punto la leggenda più diffusa narra della volontà di Romolo e Remo di riscattare l’onore del nonno, il re di Alba Longa, Numitore (spodestato dal fratello Amulio) riportandolo al trono. Numitore in segno di gratitudine verso i nipoti, permise loro di fondare un’altra città sulle sponde del fiume Tevere. Così, Romolo scelse il colle Palatino e Remo l’Aventino. Il mito narra che i confini tracciati dal primo (di cui in tempi recenti sono stati trovati i resti delle mura), forse per scherzo, forse per gelosia, furono oltrepassati da Remo che, in seguito a tale affronto, trovò la morte proprio per mano del fratello.
Roma, dunque, dovrebbe il suo nome al leggendario fondatore Romolo. Ma si sa, le leggende hanno sempre un fondo di verità e in effetti, molte delle mitologiche storie, trovano riscontro nei recenti scavi archeologici in seguito ai quali, sul colle Palatino, sono stati rinvenuti e datati intrno all'VIII secolo a. C., i resti di quello che forse fu il primo nucleo dell’Urbe. In effetti, l’antica letteratura, fa risalire la fondazione di Roma al 21 aprile dell’anno 753 a. C. sul colle scelto da Romolo, il Platino.
Parlando in termini più realistici, non è facile ricostruire le origini di questa grandiosa città. È certo che essa nacque dalle alleanze strette dai diversi villaggi che popolavano i sette colli in prossimità del Tevere. In particolare, i primi a essere abitati a partire dal 1000 a. C. furono quelli situati sulla sponda sinistra del fiume: il Palatino , il Campidoglio, l’Esquilino, il Celio, il Capitolino, il Quirinale, il Viminale e l’Aventino. Molti dei villaggi avevano origini latine ed etrusche ma le leggende, come abbiamo visto, parlano anche di una discendenza greca forse proprio per il fascino che la cultura ellenistica esercitò sul popolo romano.
Con il passare degli anni, il piccolo nucleo cittadino nato dalla fusione dei villaggi, crebbe assumendo un importante ruolo strategico poiché situato proprio nel punto d’incontro tra le più importanti vie di comunicazione della penisola italica. Inoltre, la vicinanza della città al fiume Tevere e al mare ne accrebbe il controllo sul traffico commerciale.
Circostanze queste che fecero di Roma, nel giro di alcuni secoli, una città paragonabile a un’odierna metropoli. Basti pensare che in epoca imperiale arrivò a contare più di un milione di abitanti: un record per quei tempi! Ancora oggi la grandezza di Roma rimane immutata e il suo fascino leggendario non passa inosservato agli occhi dei turisti di tutto il mondo che ogni anno giungono da molto lontano per assaporarne storia e cultura avvolte da un’aura di leggendaria gloria.