Un poeta per passioni adolescenziali: intervista a Luigi Garlando

Un poeta dall'animo adolescenziale, un rapper ante litteram e un maestro di vita (oltre che di stile). È questo il ritratto che Luigi Garlando traccia del Sommo Poeta raccontando il "suo" Dante Alighieri.

I ragazzi e Dante, il mondo inquieto e vulcanico degli adolescenti e la potenza creativa dell’universo narrativo di Dante: la ricerca e la passione di Luigi Garlando navigano fra queste due sponde e hanno trovato una felice sintesi nel libro Vai all’Inferno, Dante!, dove la vita di un quattordicenne dal passato doloroso e un po’ arrogante viene sconvolta dall’incontro con il sommo Poeta.

Sulla stessa lunghezza d’onda

Dante in effetti è un poeta dall’animo adolescenziale: “È un uomo in transizione, così come lo sono i ragazzi: non più bambini, non ancora uomini”. Il poeta fiorentino vive il passaggio da un’epoca all’altra: è pienamente medievale, ma al tempo stesso si spinge oltre e si apre a nuovi mondi, come testimoniano nella sua Commedia le figure di Ulisse, assetato di conoscenza oltre i dogmi, e di Catone, pagano suicida ma devoto all’ideale di libertà, che Dante colloca sorprendentemente nel Purgatorio e non all’Inferno. A questa sua dimensione di crescita ed evoluzione intellettuale si aggiunge un altro tratto tipicamente adolescenziale: Dante “ha il cuore in fiamme” come ce l’hanno i ragazzi. E questo è evidente in tutto quello che fa: è in prima fila nelle battaglie a cui partecipa, si batte per grandi ideali, si strugge d’amore per una ragazza che ha incrociato un paio di volte… È per questa passionalità che, settecento anni dopo, Dante riesce ancora a parlare a i ragazzi di oggi.

Versi a ritmo di musica

“Pensare a Dante oggi come a un rapper non è una trasposizione gratuita”. Luigi Garlando giustifica così questa sua folgorante rivelazione: Dante ha iniziato a poetare in piena gioventù, a 18 anni; componeva versi che venivano messi in musica; ha scelto per i suoi componimenti una lingua in piena evoluzione come il volgare, più vicino alla strada che alle accademie, così come accade oggi ai rapper che attingono allo slang di quartiere o addirittura al dialetto; componeva canzoni d’amore e di denuncia sociale e politica; nelle terzine della Commedia e in tutte le sue rime seguiva una metrica rigorosa e una studiata tecnica di composizione, così come le canzoni rap nascondono una precisa e metodica costruzione. Questi sono tutti aspetti che ritroviamo, con i necessari adattamenti, anche nella musica dei nostri ragazzi e rappresentano una corrispondenza profonda tra le nuove generazioni e l’antico poeta medievale.

Un compagno discreto, un maestro di vita

Il rapporto di Luigi Garlando con Dante è cambiato nel tempo. Prima ci sono stati gli anni della “sopportazione” liceale: il primo incontro con la Divina Commedia è sempre un po’ difficile e traumatico, soprattutto per il linguaggio e la metrica. Poi, però, all’università è scoccata la scintilla ed è nata una frequentazione assidua e feconda, tanto da trasformarsi in una vera e propria “amicizia” che dura tuttora.

Questa convivenza è proseguita anche nell’età adulta e professionale ed è sopravvissuta in due modi curiosi: Garlando è un collezionista di edizioni straniere della Divina Commedia, che acquista durante i suoi viaggi come giornalista sportivo, ed è anche un compositore di terzine (per il suo libro ne ha composte quasi 800!). 

Si tratta di approcci diversi, ma in fondo sempre orientati ad attingere alla fonte di Dante gli insegnamenti di vita che il poeta è capace di donare: l’intransigenza etica e la coerenza, virtù che Dante ha esercitato sempre e che gli sono valse in vita profonde ferite, come l’umiliazione dell’esilio, e presso i posteri un riconoscimento eterno.

Chi è Luigi Garlando

Giornalista sportivo per “La Gazzetta dello Sport” e scrittore per ragazzi. In questa duplice veste professionale ha sempre rivolto la sua attenzione a temi dai forti contenuti (di attualità, sociali, sportivi) e alle storie di personaggi che hanno lasciato il segno. In entrambi gli ambiti ha ricevuto premi e riconoscimenti: il CONI l’ha premiato per la sezione inchieste e per il racconto sportivo, mentre con il libro L'estate che conobbi il Che ha vinto il Premio Strega Ragazze e Ragazzi. È autore di numerosi libri per ragazzi, pubblicati con diverse case editrici. Appassionato conoscitore di Dante, colleziona le copie della Divina Commedia in moltissime le lingue straniere.
 
È autore del libro Vai all’Inferno, Dante!