Calamaro
NOME ITALIANO: Calamaro
SPECIE: Loligo vulgaris
LUNGHEZZA: 30-40 cm
DISTRIBUZIONE: Mar Mediterraneo, Oceano Atlantico nordorientale
PHYLUM: Molluschi
CLASSE: Invertebrati
ORDINE: Teutidi
FAMIGLIA: Loliginidi
GENERE: Loligo
Presente nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico al largo delle coste europee, il calamaro è così chiamato perché, per difendersi, secerne una sostanza nera simile all’inchiostro per calamaio. Il corpo, di colore roseo con macchie brune o rossastre, è allungato e slanciato. Nella zona posteriore porta 2 pinne triangolari che servono per il movimento; dalla parte opposta vi sono i grandi occhi, la bocca e 10 braccia: 8 di uguale dimensione e 2, tentacolari, molto più lunghe e terminanti con ventose peduncolate. La conchiglia, detta gladio, è interna e ridotta a una lamina cornea dalla forma molto allungata e appiattita in senso dorso-ventrale. Straordinario nuotatore, il calamaro è anche in grado di compiere prodigiosi balzi fuori dall’acqua. È attivo prevalentemente di notte e si nutre di pesci pelagici, crostacei e molluschi. La riproduzione avviene nei pressi delle coste, quando migliaia di individui si accoppiano freneticamente per 2-3 giorni: i maschi, che per l’occasione hanno assunto un colore rosso acceso, abbracciano le femmine e, mediante il braccio ectocotile (l’appendice usata come organo di accoppiamento), vi introducono le spermatofore. L’abbraccio dura qualche ora, dopo di che le femmine si spostano sul fondo e depongono le uova sui coralli o sulle alghe, riunendole in una sorta di nastro. I piccoli nascono dopo 3 settimane.