Piramidi alimentari e altri modelli grafici
Le piramidi alimentari sono la trasformazione grafica, dall’immediato impatto visivo, delle raccomandazioni alimentari. Il primo a introdurre questo strumento è stato il Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti d’America nel 1992. In seguito, assai numerose sono state le elaborazioni, molte delle quali senza criteri logici a sostegno. La piramide statunitense del 1992 utilizzava la frequenza di consumo dei vari gruppi di alimenti come criterio per la successione dei piani. Alla base c’erano cereali e tuberi di cui, secondo la tradizione, negli USA si consumano dalle 6 alle 11 porzioni al giorno. Seguiva il gruppo frutta e verdura con 5-9 porzioni, poi latticini (2-3 porzioni) e carne, pesci, uova, legumi e frutta secca in guscio, anch’essi con 2-3 porzioni. In alto, all’apice della piramide i grassi e gli zuccheri aggiunti.
Va detto che la successione dei vari piani non indica, come molti erroneamente pensano, la maggiore o minore importanza nell’alimentazione, perché tutti gli alimenti sono importanti. Infatti, alla base della piramide ci sono gli alimenti che si consumano con una frequenza maggiore e questo, nel caso dei cereali e tuberi, coincide anche con il fatto che questo gruppo dà la maggior parte dell’energia. Allora si capisce perché la base dell’alimentazione è vegetale: cereali e tuberi per fornire la maggior parte del fabbisogno energetico, frutta e verdura per coprire la maggior parte del fabbisogno di fibra e vitamine. Nei piani superiori gli altri alimenti, altrettanto importanti, ma la cui frequenza giornaliera di consumo o l’entità della porzione è inferiore.
Il Ministero della Salute ha riunito, qualche anno fa, un gruppo di esperti per la elaborazione di una piramide alimentare italiana, secondo le raccomandazioni della dieta mediterranea ed in linea con le abitudini alimentari degli italiani.
L’Istituto di Scienza dell’Alimentazione dell’Università di Roma “La Sapienza”, ha elaborato il paradigma di dieta di riferimento, coerente con lo stile di vita odierno e con la tradizione alimentare italiana. Da questo sono derivati un modello giornaliero e, ancora più interessante, un modello settimanale, poiché ci sono alimenti il cui consumo, se pur con differenti porzioni e frequenze, non è giornaliero.
Sei piani che costituiscono la piramide settimanale: il più basso è occupato dagli alimenti con una maggiore frequenza di consumo (frutta 21 porzioni, ortaggi 14 e acqua 6-8). Cereali e tuberi occupano il piano successivo, con 7 porzioni di pasta (o riso o altre farine come quella di mais), 14-21 porzioni di pane (a seconda dei differenti fabbisogni), 7 di prodotti da forno e 2 di patate. Ancora più su troviamo il gruppo “proteine” con carne (5 porzioni), pesce (almeno 2 porzioni), uova (2) e legumi (2). Salendo troviamo il gruppo latticini (14 porzioni tra latte e yogurt e 4 di formaggi) e il gruppo grassi da condimento (14-21 porzioni a seconda del fabbisogno). Il gradino più alto della piramide è rappresentato dagli zuccheri aggiunti (21 porzioni) e dalle bevande alcoliche (7 porzioni).
In modo accorto e sapiente, accanto ad ogni gruppo di alimenti e quindi all’apporto di energia, vengono messi richiami alla spesa energetica rappresentata dall’attività fisica.
Dopo 20 anni e una serie di evoluzioni ed edizioni successive la piramide USA ha oggi lasciato il posto ad un altro tipo di rappresentazione: il piatto.
“MyPlate” suddivide un ideale piatto in 4 parti: vegetali e frutta ne rappresentano la metà, mentre il rimanente è costituito da cereali e tuberi per un quarto e fonti proteiche (carni, pesce, uova o legumi) per l’altro. Fuori dal piatto, simbolicamente come bevanda, i latticini.
E’ davvero un passo avanti superare il concetto di numero di porzioni di determinati alimenti a favore di una più semplice e immediata qualità compositiva del piatto, svincolando il consumatore da calcoli a volte complicati e decisamente poco pratici. Il messaggio è chiaro: almeno tre quarti del tuo piatto devono essere di origine vegetale.
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La dieta mediterranea
L'alimentazione vegetariana
Le giuste porzioni dei pasti
Fonti:
piramidealimentare.it
MyPlate.htm
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