zulù

(più propr., ma meno comune, zùlu), sm. e f. e agg. inv. [sec. XX; dal francese zoulou, di origine bantu].

1) Appartenente alla popolazione degli Zulu: abitazioni zulù; la lingua da essi parlata. § La lingua zulù appartiene al gruppo sudorientale delle lingue bantu ed è essenzialmente localizzata nel Natal (Repubblica Sudafricana). Dopo lo swahili è una delle lingue bantu più importanti, con una letteratura abbastanza ricca e interessante in cui emergono le figure di Benedict W. Vilakazi (1906-1947), autore di romanzi storici e di poesie (Poemi zulù, 1935; Orizzonti zulù, 1945), Cyril L. S. Nyembezi (n. 1919), romanziere, Raymond Mazisi Kunene (n. 1930), poeta e drammaturgo.

2) Fig., spregiativo, persona incolta e incivile, zoticone.