volontarìsmo

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sm. [sec. XX; da volontario].

1) Posizione teorica che attribuisce un ruolo preminente alla volontà, specialmente nella storia del pensiero dove questo orientamento si è più volte riproposto di fronte agli estremismi del razionalismo e dell'intellettualismo. § Particolarmente nel pensiero greco la ragione pare affermarsi, riassumendo in sé, soprattutto con Aristotele, tutta l'etica e lasciando quindi poco spazio alla volontà. Solo col pensiero cristiano, attraverso la riflessione sul male e sul peccato, la funzione decisiva della volontà nella vita umana, nonché il concetto teologico della volontà divina assunsero un nuovo rilievo. Accanto alla teologia razionalista che culmina in Tommaso d'Aquino, i pensatori cristiani costruirono numerosi sistemi ispirati al volontarismo, soprattutto in seno alla scuola francescana, da S. Bonaventura a Duns Scoto. Nella filosofia contemporanea, soprattutto con A. Schopenhauer e F. W. Nietzsche, è emersa talora una concezione metafisica della volontà.

2) Movimento politico favorevole al volontariato militare. Anche l'atteggiamento mentale proprio del volontariato; meno comune, l'insieme dei volontari, delle forze volontarie.

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