ventilatóre
IndiceLessico
agg. e sm. (f. -trice) [sec. XIX; dal francese ventilateur, dal latino ventilāre, agitare al vento].
1) Agg., che produce ventilazione.
2) Sm., macchina pneumatica rotante che aumenta l'energia cinetica o di pressione di un gas, caratterizzata da grande portata e da pressione del gas modesta (non superiore ai 1500 mm di acqua).
Tecnica: tipologia
I criteri di classificazione dei ventilatori sono molto vari, ma il principale si basa sulla direzione del flusso d'aria all'interno della macchina: si hanno quindi ventilatori centrifughi, ventilatori elicoidali e, intermedi tra i due, ventilatori elicocentrifughi. Un altro criterio è quello riguardante la pressione fornita: si distinguono ventilatori a bassa pressione (da 15 a 130 mm di acqua), a media pressione (fino a 400 mm di acqua) o ad alta pressione oltre tale limite. I ventilatori si distinguono anche per il gruppo motopropulsore al quale sono accoppiati; si hanno quindi elettro-, turbo- e motoventilatori, collegati al motore direttamente o per mezzo di una opportuna trasmissione e regolabili o meno in velocità. I ventilatori centrifughi sono costituiti da una girante munita di palettatura, un diffusore a forma di coclea, una o due bocche aspiranti centrali e una o, più raramente, due bocche soffianti; presso la bocca di aspirazione vi può essere un regolatore a pale orientabili. I ventilatori assiali o elicoidali comprendono una girante (ventola) munita di pale a passo fisso o variabile e un diffusore che può anche mancare, e può essere un semplice anello cilindrico, che serve soprattutto come protezione, o un doppio tronco di cono, che consente di ottenere un miglior rendimento; all'uscita vi può essere un raddrizzatore, con pale fisse od orientabili, che ha lo scopo di diminuire le perdite per scarico vorticoso. Nel campo dei ventilatori assiali con diffusore, detti anche ventilatori intubati, si ricordano in particolare quelli adottati dai veicoli a cuscino d'aria e dai velivoli con decollo verticale, che costituiscono l'esempio più sofisticato. In questi la particolare forma del diffusore consente di mantenere costante la potenza assorbita, e quindi il rendimento, anche con notevoli variazioni di portata, oltre che di ottenere un aumento di spinta considerevole. La classe dei ventilatori elicocentrifughi è intermedia tra le due principali e presenta gli stessi organi. Rispetto ai ventilatori centrifughi quelli assiali sono meno ingombranti e più adatti al funzionamento con grandi portate e basse prevalenze; per contro sono più rumorosi e meno elastici nelle loro prestazioni.
Tecnica: regolazione e impiego
La regolazione del ventilatore può essere ottenuta: per “strozzamento”, mettendo alla bocca di aspirazione o di scarico una serranda che parzializza il flusso; per orientamento delle pale del diffusore o, nei ventilatori assiali, della ventola; per variazione di velocità della girante, sistema più efficiente che consente la massima economia di esercizio, ma anche il più costoso come installazione, richiedendo un motore a velocità variabile o un cambio tra motore e girante; si adatta quindi a grandi impianti, specialmente se si prevede un funzionamento a carichi ridotti per lunghi periodi. Tra le applicazioni più importanti dei ventilatori si ricordano: il condizionamento e l'aerazione di locali, di miniere e gallerie, di cabine di navi ecc.; l'alimentazione di forni o caldaie e l'asportazione di fumi polverosi e gas nocivi; la realizzazione di impianti particolari quali gallerie del vento per ricerche aerodinamiche; il raffreddamento di motori. Particolarmente importante è l'applicazione dei ventilatori al raffreddamento di motori per autotrazione: se questi sono raffreddati ad aria il ventilatore è in genere centrifugo e aspira l'aria attraverso il motore; se invece il raffreddamento è a liquido il ventilatore è elicoidale e fa passare aria attraverso un radiatore. La ventola, nei casi più frequenti, è collegata con l'albero motore o più spesso con quello della pompa dell'acqua mediante trasmissione a cinghia.