vèdico
agg. (pl. m. -ci). Proprio dei Veda: inni vedici. Come sm., la lingua usata nei Veda. § Unico documento del vedico sono i quattro Veda, e soprattutto il Ṛgveda le cui parti più antiche risalgono alla seconda metà del secondo millennio a. C. Questa lingua ha come base un dialetto nordoccidentale, ma si è costituita come lingua letteraria e religiosa, diffusa in tutta l'India, con l'apporto anche di altri dialetti. Presenta un aspetto notevolmente arcaico e molte affinità coi testi più antichi della tradizione iranica (specialmente con l'avestico delle Gāthā), chiaro riflesso dell'originaria unità linguistica aria. Si distingue dal sanscrito classico per: la conservazione dell'accento musicale e libero indeuropeo, la presenza delle consonanti liquide cerebrali ḷ ḷh, nella flessione nominale una maggiore ricchezza e varietà di forme, nella flessione verbale l'uso facoltativo dell'aumento, la presenza del congiuntivo, una grande molteplicità di forme per l'infinito, una maggiore varietà di forme anche per l'aoristo ecc.