unanimìsmo

sm. [sec. XX; da unanime; nel senso 2 sul modello del francese unanimisme].

1) Nel linguaggio politico, tendenza a ricercare a tutti i costi una concordia di idee, di atteggiamenti e di obiettivi (specialmente fra diverse correnti di un partito); unanimità formale ma non sostanziale; ostentazione artificiosa e forzata di unità: l'unanimismo della direzione non ha potuto nascondere le divergenze della base.

2) Dottrina filosofico-poetica formulata da J. Romains che ne pubblicò nel 1908 (La vie unanime) una prima dimostrazione presso le edizioni del gruppo dell'Abbaye. Per l'unanimismo la poesia non deve più esprimere emozioni individuali, ma il senso della vita collettiva (folla, città o nazione). Unanimisti furono G. Chennevière, autore con J. Romains di un Petit traité de versification (1923), A. Marcereau, H.-M. Barzun e, per qualche tempo, P-J. Jouve.