uistitì

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sm. [sec. XIX; dal francese ouistiti, da una voce indigena brasiliana]. Nome comune di alcune specie di Primati della famiglia dei Callitricidi, appartenenti soprattutto al genere Callithrix e, meno propriamente, anche ad altri generi. Gli uistitì propriamente detti comprendono una decina di specie, tutte di modeste dimensioni, con pelliccia morbida, formata da lunghi e fitti peli, di colorazioni non molto appariscenti. Le orecchie sono coperte da ciuffi di peli e la coda è sempre più o meno anellata. Gli uistitì vivono nelle foreste, in piccoli gruppi o a coppie, standosene per lo più sugli alberi, dove mostrano grandissima agilità; la loro coda non è prensile. La specie più tipica è lo uistitì dai pennacchi bianchi (Callithrix jacchus), lungo 22 cm, con coda di ca. 30 cm: ha il manto grigio-nerastro, con una serie di fasce grigio-giallognole; le orecchie sono contornate da un largo ciuffo di peli biancastri. Affine è lo uistitì dai pennacchi bianchi (Callithrix aurita) con faccia e fronte bianche, dorso nero-rossiccio, arti rossicci e parti inferiori nere. Lo uistitì dai pennacchi neri (Callithrix penicillata) è caratterizzato da lunghi peli neri sulle orecchie. Tralasciando le specie affini, si ricordano ancora lo uistitì pigmeo (Cebuella pygmaea), lo

uistitì dorato o scimmia leonina (Leontocebus rosalia) e lo uistitì argentato (Callithrix argentata=Mico argentatus), che presenta una pelliccia bianco-lucida con sfumature argentee e con la lunga coda nera.

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