trovièro
(o trovèro), sm. [sec. XIX; dal francese ant. trouvère]. Poeta lirico in lingua d'oil dei sec. XII e XIII. § Mossi da un ideale analogo a quello dei trovatori, da cui derivarono forme e temi, e anch'essi musicisti delle proprie composizioni, i trovieri appartennero alla società aristocratica del Nord della Francia, come Conon de Béthune, Gace Brulé, Gui de Coucy, Thibaut de Champagne, o furono menestrelli erranti, come Colin Muset e Jean Bodel. Per quanto concerne l'aspetto musicale del repertorio dei trovieri siamo abbastanza documentati, perché gli chansonniers hanno tramandato più di ottocento melodie. Anche se sotto il profilo melodico e ritmico esse presentano vistose analogie con il repertorio trovadorico, se ne distaccano per la maggiore enfasi posta sull'uso di forme peculiarmente musicali: non a caso le forme predilette dai trovieri, il rondeau, il virelai e la ballade, hanno costituito il nucleo della tecnica compositiva dell'esperienza musicale europea, ponendo le strutture fondamentali dell'esperienza polifonica profana sino a tutto il sec. XIV e a parte del sec. XV.