temperaménto
IndiceLessico
sm. [sec. XIV; dal latino temperamentum, da temperāre, temperare, mescolare in giusta misura].
1) Atto, effetto, modo del temperare, del mitigare, del moderare: il suo sorriso era un temperamento alla durezza dei rimproveri. Per estensione, accomodamento, conciliazione, compromesso: fra le due tesi non è possibile nessun temperamento. In particolare, freno, ostacolo: “il quale rimedio fu un grande temperamento a tanta autorità” (Machiavelli). Anticamente, mescolanza, mistura.
2) Complesso delle caratteristiche psicologiche che differenziano un individuo in rapporto alle sue caratteristiche fisiologiche, sulla base delle influenze che queste esercitano su quelle. Nell'uso comune è spesso usato come sinonimo di personalità o di carattere: uomo di temperamento, senza temperamento; riferito a un artista, grande capacità espressiva: poeta che si fa notare per il suo temperamento.
3) Procedimento attraverso il quale nell'accordatura degli strumenti a suono fisso (pianoforte, clavicembalo, organo ecc.) si attenuano (si “temperano”, appunto) le differenze tra i singoli intervalli nei quali è divisa l'ottava derivanti dalla risonanza naturale delle corde e delle colonne d'aria. 4) Negli impianti, rapporto fra la portata d'aria necessaria a ventilare un ambiente e la radice quadrata della pressione che determina il movimento dell'aria; il temperamento indica, a parità di portata, la maggiore o minore facilità di ventilare l'ambiente. La portata è espressa in m3/s, la pressione in millimetri d'acqua.
Musica
Il temperamento si rende necessario per una serie di ragioni che vanno dalla necessità di non moltiplicare il numero di tasti corrispondenti ai suoni dell'ottava (che dovrebbero essere in teoria 35, seguendo l'accordatura naturale), all'esigenza di sfruttare completamente i processi modulanti ecc. Praticato in maniera empirica nel corso dei sec. XVI e XVII, il temperamento si impose grazie agli studi di A. Werckmeister che nel trattato Musikalische Temperatur (1687) ne propose una forma rigorosa (temperamento equabile) dando all'intervallo di semitono il valore fisso di . Tra i primi musicisti a intuire laportata rivoluzionaria del nuovo tipo di accordatura fu J. S. Bach che contribuì a diffonderla con la raccolta di 24 preludi e fughe in tutte le tonalità, intitolata, significativamente, Clavicembalo ben temperato (1722-44).