telluròmetro

sm. [dal latino tellus-ūris, terra+-metro]. Strumento elettronico impiegato per la misura indiretta di distanze nelle operazioni di trilaterazione e di poligonazione nel campo geodetico e topografico. É un distanziometro elettronico che utilizza onde elettromagnetiche continue modulate con quattro frequenze di modulazione, a differenza del geodimetro che utilizza onde elettro-ottiche. La misura della distanza avviene confrontando la differenza di fase fra onda emessa e onda ricevuta. Il tellurometro è costituito da due apparati: il principale (master), che emette un'onda continua di frequenza assegnata modulata in ampiezza, e il secondario (remote), che riceve e ritrasmette il segnale amplificato. I due apparati vengono posti agli estremi del lato da misurare dopo averne verificato la intervisibilità. Il segnale di ritorno viene confrontato nella stazione principale con quello di partenza e dalla diffenza di fase viene ricavata la lunghezza corrispondente alla frazione di periodo della frequenza usata oltre a una quantità indipendente dalla distanza pari a metà della lunghezza d'onda della portante. L'intera distanza viene determinata mediante l'uso di più frequenze. Il tellurometro consente di misurare lati fino a 70-80 km con precisioni di 3×10-6. La misura richiede ca. 30/40 minuti e per scopi geodetici viene ripetuta sei volte mentre per quelli topografici sono sufficienti due misure.

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