tagliatrìce

sf. [sec. XVII; f. di tagliatore].

1) Donna addetta a lavori di taglio: è tagliatrice in una grande sartoria.

2) Macchina per tagliare. In particolare, nell'industria mineraria, macchina per praticare intagli in uno strato piuttosto regolare di minerale di media durezza (carbone, sali) facilitandone o attuandone l'abbattimento. È detta anche intagliatrice. § La tagliatrice più semplice è quella a un braccio sul quale scorre una catena cui sono fissati denti taglienti o scalpelli; la catena è mossa da un motore, elettrico o pneumatico, incorporato nella macchina che scorre parallelamente alla fronte di avanzamento della coltivazione, mediante una fune di alaggio avvolgentesi su un tamburo incorporato nella tagliatrice. Il braccio penetra nello strato in direzione normale alla fronte, rasentando il letto, e fa un taglio alto qualche centimetro (sottoscavo o traccia), dopo di che, poche mine o l'azione di martelli demolitori sono sufficienti a staccare il minerale dal tetto. Esistono anche tagliatrici a doppio braccio, che intagliano contemporaneamente letto e tetto, tagliatrici a fungo, a cornice, incastratrici, universali, che differiscono fra loro per la disposizione degli organi taglienti e la possibilità di orientare il o i bracci. Più complessa la tagliatrice integrale o tagliatrice caricatrice, dotata di braccio con taglienti a dischi o a rulli dentati con azione di fresa; è in grado di tagliare spessori notevoli o anche, contemporaneamente di effettuare, mediante due bracci, due tagli nello stesso strato; speciali vomeri caricano il minerale abbattuto su un trasportatore collegato con la tagliatrice.