tachìmetro
sm. [sec. XX; tachi-+ -metro]. Strumento per la misurazione di velocità di rotazione o di traslazione a funzionamento meccanico, elettrico o magnetico. I tachimetri meccanici sono costituiti essenzialmente da un alberino, posto in rotazione dall'albero di cui si vuole misurare la velocità, al quale sono collegate due masse mantenute in una determinata posizione di equilibrio da un sistema di molle. Quando l'alberino ruota, le masse vengono sollecitate da una forza centrifuga e assumono una nuova posizione di equilibrio, dipendente dal valore della velocità di rotazione: lo spostamento delle masse determina a sua volta la rotazione di un indice che consente la lettura diretta della velocità su una scala graduata. Nei tachimetri elettrici un elemento rilevatore della velocità, di solito di tipo elettromeccanico (per esempio una dinamo tachimetrica o un alternatore tachimetrico), posto in rotazione da un albero, genera una tensione il cui valore o la cui frequenza sono proporzionali alla velocità da misurare. Tale segnale, opportunamente amplificato o trasformato, aziona lo strumento indicatore. Il principio di funzionamento dei tachimetri magnetici, usati per esempio sugli autoveicoli, è analogo a quello dei freni dinamometrici elettromagnetici: un elemento rotante trascina un magnete permanente che genera una corrente indotta in un disco conduttore, il quale tende a seguire la rotazione del magnete. Sul disco, solidale a un indice, agisce anche una molla che si contrappone alla coppia meccanica esercitata dal magnete: la posizione di equilibrio del disco dipende perciò dalla velocità.