stùfa
IndiceLessico
sf. [sec. XIV; da stufare].
1) Apparecchio di riscaldamento in genere chiuso e disposto nell'ambiente stesso da riscaldare, di materiale vario, che utilizza per la produzione di calore diversi combustibili: stufa a legna, a carbone, a gas, stufa elettrica ecc.
2) Locale, tipico dell'architettura contadina delle regioni di lingua tedesca e slava, che contiene la stufa e nel quale si vive quasi esclusivamente nella stagione invernale. Esso è di solito rivestito interamente di legno per mantenere al massimo il calore della stufa, che talora presenta sporgenze atte a fungere da sedili o letti.
3) Ant. locale termale; stanza da bagno riscaldata, bagno caldo.
4) Ambiente in cui si mantiene artificialmente una temperatura più o meno elevata per determinati scopi o per specifiche lavorazioni tecniche. In particolare: A) non comune, lo stesso che serra calda, v. serra (agricoltura). B) In fonderia, un particolare tipo di forno, nel quale solitamente la temperatura non supera i 300 ºC, impiegato per essiccare le anime e le forme, o per cuocere l'agglomerante delle anime in sabbia agglomerata. Le stufe a camera o a muffola sono dotate di una camera rivestita di materiale refrattario, entro cui è posta la carica da essiccare, che viene riscaldata per via elettrica o mediante combustibile. Per migliorare il rendimento e uniformare la temperatura le stufe possono essere dotate di ventilatori che mettono in circolazione l'aria all'interno della camera. C) Nell'industria tessile, stufa di condizionatura, apparecchiatura impiegata per determinare la quantità di acqua contenuta nelle materie tessili per conoscerne il peso reale e stabilirne l'esatto valore commerciale. È costituita da una bilancia di precisione alla quale è appeso un cestello che viene introdotto in una camera di lamiera a forma cilindrica riscaldata elettricamente a 105-110 ºC (140 ºC per la seta) al fine di eliminare completamente l'umidità. Per differenza di peso prima e dopo l'operazione si ottiene la percentuale di umidità di una determinata partita di prodotto tessile presa in esame.
Ingegneria civile: stufe a combustione
Sono costituite da un focolare delimitato da pareti in refrattario, spesso con rivestimento esterno metallico o ceramico, entro il quale brucia un combustibile caricato in continuazione o a intermittenza. Nel caso di stufe a combustibile solido "Per la stufa a carbone e legna vedi schema A al lemma del 19° volume." "Vedi schema A vol. 21, pag. 90" il focolare deve essere munito di griglia per sostenere il combustibile; attraverso la griglia avviene inoltre l'introduzione dell'aria, che viene aspirata dall'esterno per effetto del tiraggio del camino (di solito naturale). La regolazione del tiraggio è consentita da una valvola a farfalla completamente metallica. Nel caso di focolari a combustibile liquido "Per la stufa a cherosene vedi schema B al lemma del 19° volume." "Vedi schema B vol. 21, pag. 90" l'alimentazione avviene generalmente per caduta e la combustione ha luogo dopo evaporazione del medesimo, mentre l'aria viene introdotta attraverso una bocca di presa, sempre per effetto del tiraggio. La regolazione avviene agendo sull'afflusso del combustibile. Con le stufe a gas, invece, si utilizzano normali bruciatori; il mantenimento della combustione è facilitato dal refrattario incandescente.
Ingegneria civile: stufe elettriche
Sono costituite da resistori elettrici installati su un'opportuna incastellatura, adatta a facilitare lo scambio di calore verso l'esterno per convezione naturale o anche forzata mediante ventilatore o per irraggiamento per mezzo di riflettori. Alcuni tipi sono provvisti di radiatori a tubi con circolazione interna di olio.
Storia
Le stufe più antiche (sec. XIV) erano in muratura intonacata; dopo apparvero quelle rivestite di mattonelle di ceramica a vivaci colori. Di forma varia (cilindrica, quadrangolare, con corpo poggiante su sostegni e coronato da una torretta rotonda o quadrata, talvolta a merlature ecc.), a iniziare dal sec. XV le stufe furono spesso di proporzioni monumentali e molto decorate, specialmente in Svizzera, Germania e Austria (stufe del palazzo arcivescovile di Salisburgo).