sociali, guèrre-

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Storia greca

Nella storia greca sono così dette comunemente la guerra fra Atene e gli alleati ribelli (357-355 a. C.) e quella tra Filippo V re di Macedonia alla testa degli alleati (Achei, Macedoni, Tessali, Epiroti, Beoti, Acarnani, Focesi) e gli Etoli (Spartani, Elei, Cretesi). § La prima fu originata dall'uscita dalla seconda confederazione navale ateniese di Chio, Rodi e Cos, appoggiati da Bisanzio. Il primo intervento di Atene (357) fallì per la morte del generale ateniese Cabria ; lo scontro dell'estate 356 si risolse per Atene in un insuccesso: Timoteo e Ificrate, due dei tre generali furono citati in giudizio. Nel 355, grazie alla mediazione del finanziere ateniese Eubulo , si concluse la pace con il riconoscimento da parte di Atene dell'autonomia dei soci ribelli. § La seconda guerra sociale, detta “guerra dei Simmachi” (summachikos polemos, guerra alleata; 219-217, pace di Naupatto), mirava a indebolire la potenza etolica: questo obiettivo fu raggiunto, ma indirettamente avvantaggiò la posizione di Filippo fra gli Stati greci.

Storia romana

Nella storia romana, la guerra combattuta nel 90-88 a. C. tra i Romani e i loro alleati, socii, d'Italia. Gli Italici si ribellarono a Roma quando fu assassinato il tribuno M. Livio Druso, che aveva presentato leggi favorevoli ai loro diritti, che Roma trascurava, soprattutto nell'applicazione delle leggi agrarie. La rivolta, scoppiata nel Piceno, si estese a tutta l'Italia centro-meridionale. La confederazione italica si diede come capitale Corfinio (ribattezzata Italica) e modellò l'organizzazione politico-militare su quella romana. Nell'affrontare gli avversari, Roma si avvalse dei suoi migliori comandanti, Mario, Silla, Pompeo Strabone, ma subì all'inizio dure sconfitte. La rivolta fu sedata solo con la concessione della cittadinanza romana disposta dalla lex Iulia per tutti gli alleati fedeli o che si erano arresi. Nell'89 a. C. con la lex Plautia-Papiria si poté giungere a estendere la cittadinanza romana agli altri Italici che entro 60 giorni ne avessero fatto domanda al pretore. Infine la lex Pompeia, dello stesso anno, concesse ai Transpadani i diritti delle colonie latine.

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