smart card
loc. inglese (da smart, intelligente+card, propr. cartoncino) usata in italiano come sf. Tessera in plastica, in tutto simile a una carta di credito, con incorporato un chip contenente un piccolo ma completo elaboratore costituito da una memoria e da un microprocessore con capacità di elaborazione. L'interfaccia per l'alimentazione e il dialogo con altri sistemi è realizzata con un connettore standardizzato con otto contatti metallici dorati o con un trasduttore a testina magnetica. Particolari tipi di super smart card dispongono di una tastiera per l'inserimento del numero di codice personale in caso di utilizzo della tessera come mezzo di pagamento, di un visore a cristalli liquidi e di una batteria. Alcune smart card possono memorizzare anche la firma del proprietario. Le applicazioni di questo dispositivo possono essere numerose, dai sistemi di pagamento elettronici alla memorizzazione di informazioni e dati personali. Un ulteriore utilizzo della smart card è legato alla televisione digitale e consiste nella possibilità di accedere ai servizi di una determinata piattaforma digitale o a un bouquet di canali, non con il possesso di un set top box specifico, ma attraverso l'inserimento di diverse smart card (corrispondenti alle offerte di vari fornitori di servizio) in un unico decoder. La smart card è un'evoluzione della carta ideata e brevettata nel 1974 dal francese R. Moreno, che, fornita di un microchip, aveva la possibilità di registrare nella sua memoria dati per una serie di operazioni (bancarie, tessera sanitaria, libretto universitario, accesso ad aree riservate, scheda telefonica ecc.) con un ampio margine di sicurezza. Una carta analoga, contenente un microchip, era stata già ideata nel 1970 dal giapponese K. Arimura, che però aveva richiesto il brevetto solo per il Giappone. L'intuizione di Moreno e di Arimura venne poi realizzata nel 1979 dall'ingegnere francese M. Ugon con la carta CP8, che è in grado di contenere fino a 8 Kbyte di informazioni. Il microchip, con i relativi contatti, è inserito in un incavo di 0,76 mm nello spessore della tesserina di plastica e funziona come un vero e proprio elaboratore. A differenza delle smart card, che dispongono di una capacità autonoma di elaborazione, le carte con microchip semplici hanno solo una capacità di memoria che può essere di tipo ROM (Read Only Memory), EPROM (Erasable Programmable Read Only Memory) e EEPROM (Electrical Erasable Programmable Read Only Memory).