skinhead
s. inglese (da skin, pelle e head, testa; propr., “testa rasata fino alla pelle”) usato in italiano come sm. riferito a un movimento giovanile protestatario i cui aderenti, riconoscibili per i capelli cortissimi e per l'abbigliamento anticonformistico, rivelano forti inclinazioni nazisteggianti e decisamente razziste. Le radici del movimento sono da ricercarsi nell'Inghilterra degli anni '60. È proprio in questi anni che nasce la sottocultura dei Mods, ragazzi prevalentemente bianchi, con una predilezione per la musica reggae, soul e ska. Quasi contemporaneamente, in Giamaica, nascevano i Rudeboys, piccoli gangster locali. L'unione delle due culture fu inevitabile, favorita dal fatto che molti giamaicani emigravano verso il Regno Unito, attratti dalle prospettive di lavoro. La fusione dei due movimenti diede vita ai primissimi skinhead, giovani bianchi, che riprendevano l'attitudine scontrosa dei Rudeboys e sviluppavano la cultura e i valori della working class. Ben presto questa forma di emulazione lasciò posto a una consapevole presa di coscienza della propria identità, e con essa allo svilupparsi di alcuni tratti caratteristici del movimento: la testa rasata, gli anfibi e la passione per il calcio. Verso gli inizi degli anni '70 il movimento subì un forte declino. Fu in questo periodo che molti skinhead si avvicinarono alle ideologie propagandate dal National Front, il partito della destra inglese, sposando le idee razziste che caratterizzeranno il movimento successivamente, fino alla fine degli anni '90 e oltre. Fra i sottogruppi schierati politicamente, infatti, proprio alla fine degli anni '90 nasceranno i GASH (Gay Aryan Skynhead) i RASH (Red anarchist Skinhead) e i WP Skins (White Power skins). Con lo stile skinhead, con i suoi atteggiamenti e disvalori, nacque, inoltre, a partire dal campionato di calcio del 1967, il movimento ultrà, che, a sua volta, si suddividerà in differenti bande a seconda della squadra rappresentata e che da quel momento in poi comincerà a suscitare un'ondata di moral panic anche nelle istituzioni del paese. Successivamente, mentre il movimento skinhead in Inghilterra sembra resistere soltanto in alcune sacche dell'East End londinese, in Scozia e tra gruppi marginali di giovani operai delle Midlands, i comportamenti e gli atteggiamenti legati alla cultura calcistica hooliganrestano ben vivi nelle tifoserie di tutto il paese, esportando i valori, gli atteggiamenti teppistici e delinquenziali, i modelli comportamentali violenti anche al resto dell'Europa. Gli skinhead e gli hooligan, dagli anni '90 in poi, riempiranno le cronache dei giornali di tutto il continente, privilegiando gli stadi, come luoghi di scorribande, e gli extracomunitari, come bersagli principali del loro odio xenofobo.