senatoconsùlto
sm. [sec. XVI; dal latino senatusconsultum o senātus consultum, decreto del Senato]. Parere espresso dall'antico Senato romano sulle questioni che venivano sottoposte al suo esame, in età repubblicana, da parte dei magistrati che lo convocavano, in età imperiale dall'imperatore; mentre nel primo caso il parere conservò formalmente carattere consultivo, anche se poi di fatto divenne vincolante per i magistrati, nel secondo caso assunse gradualmente forza di legge in quanto il senato assorbì i poteri delle assemblee popolari venute meno e le proposte partivano ormai dall'imperatore cui esso era del tutto ligio. Di qualche senatoconsulto è pervenuto il testo in epigrafi, per esempio di quello de Bachanalibus del 186 a. C. che proibì in tutta Italia i riti orgiastici del culto di Bacco. Nell'ultima età repubblicana il senatoconsulto poteva assumere anche carattere ultimativo, donde il termine di senatusconsultum ultimum, col quale i magistrati erano autorizzati a prendere misure eccezionali in momenti di grave pericolo per lo Stato, come per esempio contro Caio Gracco nel 123 a. C., contro Catilina nel 63 a. C., contro Cesare nel 49 a. C. ecc.