scoutìsmo
(meno comunemente scautismo), sm. [sec. XX; dall'inglese scout, esploratore]. Movimento giovanile internazionale, maschile e femminile, fondato dall'inglese R. Baden-Powell. L'organizzazione dei boy-scouts cominciò a operare nel 1907 in Inghilterra e si diffuse ben presto in tutto il mondo. Il sistema educativo dello scoutismo si propone di sviluppare nei giovani i valori di autonomia, responsabilità e servizio. Tali obiettivi vengono perseguiti attraverso un articolato programma formativo differenziato in base alle diverse fasce di età (lo scoutismo si rivolge a ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 21 anni) e che si avvale di gioco, avventura, impegno sociale e rispetto per la natura. All'atto dell'ammissione lo scout fa una “promessa” che costituisce un vincolo morale attraverso cui si impegna a una condotta ispirata al senso di dovere verso Dio, la patria e il suo stesso gruppo. La “buona azione” da dover compiere ogni giorno, il servire il prossimo, la fratellanza verso tutti i popoli e il rispetto di tutte le religioni stimolano nel giovane boy-scout il senso dell'umanità. In Italia, nel 1912 fu costituito il Corpo nazionale dei giovani esploratori italiani (CNGEI), eretto a ente morale nel 1916. Successivamente sorse l'Associazione scoutistica cattolica italiana (ASCI). Entrambe le associazioni furono sciolte nel 1928 con il fascismo. Dopo la seconda guerra mondiale l'Associazione scoutistica cattolica italiana fu scissa nell'ASCI (maschile) e nell'AGI (femminile): nel 1974 entrambe le associazioni furono riunite nell'AGESCI (Associazione guide e scouts cattolici italiani). L'Associazione laica ha conservato la denominazione di CNGEI. Inoltre le due associazioni FEI (Federazione esploratori italiani, maschile) e FIGE (Federazione italiana guide esploratrici, femminile) riuniscono entrambe le associazioni, laica e cattolica, tenendo collegamenti con gli organismi internazionali e permettendo quindi che esse siano riconosciute all'estero.