sciròcco
sm. [sec. XIV; dall'arabo šulūq, vento di mezzogiorno, attraverso il genovese]. Vento che spira sul Mediterraneo proveniente da SE, originato da aree cicloniche a N o a NW dell'Italia, oppure da depressioni sull'alto e medio Tirreno, in concomitanza con alte pressioni sulle regioni desertiche tropicali; può soffiare per brevi periodi (due o tre giorni) in tutte le stagioni, ma è più frequente in primavera. È un vento originariamente caldo e secco, ma sopra il Mediterraneo assorbe umidità e giunge sulle coste europee umido e apportatore di piogge. In Sicilia si ha talvolta lo scirocco secco, molto impetuoso e asciutto e spesso carico di polvere del deserto; provoca bruschi rialzi di temperatura ed è nocivo alla vegetazione, specie alle colture della vite e dell'ulivo durante la fioritura. In alcune regioni viene chiamato scirocco qualunque vento caldo proveniente da S. In Spagna, lo scirocco corrisponde al leveche e al solano, in Portogallo all'aroco, in Libia al ghibli, in Egitto al khamsin, in Tunisia al chili.