ripetitóre
Indiceagg. e sm. (f. -trice) [da ripetere].
1) Che, chi ripete: stazione ripetitrice. In particolare, insegnante privato che impartisce lezioni e aiuta gli alunni nello svolgimento dei compiti a casa. In teatro, suggeritore.
2) In marina, lo stesso che ripetitrice.
3) Nella tecnica, nome di diversi dispositivi atti a ripetere, riprodurre o amplificare determinati segnali: A) nell'industria tipografica, apparecchiatura automatica o semiautomatica usata in fotoformatura per trasportare più volte la stessa immagine sulla medesima forma al fine di permettere una rapida preparazione di forme per piccoli stampati. B) Nelle telecomunicazioni, ripetitore radio, ripetitore televisivo, stazione ricetrasmittente di tipo fisso, situata in una posizione sopraelevata, avente lo scopo di consentire la propagazione delle radioonde in una zona sufficientemente ampia. § Si possono avere ripetitori attivi, che ricevono le radioonde su di una data frequenza e ne irradiano a loro volta altre su frequenze di lavoro diverse da quelle di ricezione, e ripetitori passivi, costituiti semplicemente da antenne direttive che ricevono da una direzione le radioonde e le reirradiano in altre direzioni diverse (consentendo così il superamento di ostacoli naturali) oppure da superfici metalliche che riflettono le radioonde incidenti deviandole opportunamente. Un tipo particolare di ripetitore viene realizzato tramite i satelliti artificiali: questi, dislocati in orbite a notevole altezza, permettono di coprire distanze anche intercontinentali soprattutto utilizzando frequenze nell'ambito delle microonde, che consentono una gamma di lavoro molto estesa. In telefonia, ripetitore di impulsi, dispositivo che viene inserito nelle apparecchiature telefoniche sia allo scopo di correggere le distorsioni degli impulsi di segnalazione, sia per ritardarne l'invio introducendoli in un'apposita memoria in attesa dei relativi criteri di invio.