riccòmetro
sm. [da ricchezza+-metro]. Viene così definito il meccanismo stabilito dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, modificato dal decreto legislativo 5 maggio 2000, n. 130, che serve a regolare l'accesso alle prestazioni dello Stato sociale. Tale sistema di rilevazione del tenore di vita consta di alcuni punti-chiave, contenuti nelle norme attuative dei decreti citati approvate con decreti del presidente del Consiglio dei Ministri in data 7 maggio 1999, n. 221 e 4 aprile 2001, n. 242. In particolare, l'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), denominato comunemente riccometro, è pari alla somma dell'indicatore della situazione economica reddituale (uguale alla somma dei redditi di tutta la famiglia rilevanti ai fini IRPEF, cioè da lavoro autonomo, dipendente, da fabbricati, ecc., e di quelli da attività finanziarie, quali utili derivanti da risparmi, investimenti, titoli, azioni, ecc., proporzionato secondo una scala di equivalenze alla composizione del nucleo familiare) e dell'indicatore della situazione economica patrimoniale (uguale alla somma dei patrimoni mobiliari, quali titoli, azioni, investimenti, e di quelli immobiliari, quali abitazione, terreni, fabbricati, proporzionato secondo una scala di equivalenze alla composizione del nucleo familiare) diviso per il parametro indicato nella scala di equivalenza. Il riccometro è utilizzato dagli enti erogatori di prestazioni sociali per verificare se chi richiede agevolazioni abbia capacità finanziarie ridotte al punto da giustificare il beneficio richiesto.