repubblicanésimo

sm. [da repubblicano]. Corrente politico-filosofica che vede nella forma istituzionale repubblicana dello Stato (nella quale cioè il capo dello Stato è elettivo e non ereditario) il modo naturale di organizzare una società libera, fuori da qualsiasi discriminazione (di razza, lingua, sesso, religione, ecc.) tra i suoi cittadini. Le origini storiche del repubblicanesimo moderno risalgono alla seconda metà del sec. XVIII, ancora prima della Rivoluzione francese, con i circoli della borghesia colta e illuminata, i dibattiti culturali e politici sui giornali, nei salotti e nei clubs (si pensi a Madame Robert e a Madame Roland, al Mercure de France e ai clubs della Gironda e dei Cordiglieri, ecc.); ma il contributo teorico più alto e ispirato del repubblicanesimo, inteso come integrale rinnovamento dei rapporti sociali, è raggiunto attraverso il pensiero e la propaganda mazziniana. Dalle tesi di G. Mazzini, infatti, sempre cariche di contenuto etico-politico, si intravvede quali dovranno essere i contorni di un nuovo tipo di società autenticamente solidaristica che superi gli egoismi personali e di casta e realizzi un sistema di democrazia sociale nella quale i diritti e i doveri dei cittadini si equilibrano.

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