purificazióne (metallurgia)
operazione che ha lo scopo di eliminare al massimo da un metallo le impurezze che esso contiene. I metodi usati, che permettono di arrivare a tenori di impurezze minori di 10-6, sono: elettrolisi in soluzione acquosa usando come anodo il metallo; distillazione frazionata di metalli come zinco, cadmio, ecc.; sublimazione sotto vuoto a partire da un miscuglio di ossidi del metallo e del riduttore usato soprattutto per magnesio e metalli alcalino-terrosi; metallurgia delle polveri che tratta nichel, cobalto e ferro, ridotti sotto forma di nuclei compatti, in corrente di idrogeno puro a 1200 ºC e successivamente riscaldati ad alta temperatura per eliminare l'idrogeno; raffinazione a zone usata per fabbricare germanio e silicio purissimi e che consiste nello spostare per zone fuse successive le impurezze fino all'estremità della barra.