preméssa

sf. [sec. XVI; dal latino medievale praemissa (sententia), (giudizio, osservazione) posta davanti].

1) Qualunque asserzione, notizia, osservazione, chiarimento che si premetta alla trattazione di un tema, di una questione; introduzione, preambolo: nella premessa sono indicati i criteri seguiti dall'autore; fatte le necessarie premesse, possiamo entrare nel merito della questione. Per estensione, qualunque affermazione, principio, fatto, situazione da cui discenda una conseguenza: nel suo discorso si potevano scorgere le premesse del suo successivo rifiuto; le premesse da cui parte la protesta di Martin Lutero.

2) In filosofia, ogni proposizione dalla quale se ne deducono altre secondo un procedimento logico. In particolare, nella logica, elemento dell'insieme di proposizioni, assunte nel corso di un'argomentazione, dal quale si inferisce la conclusione. Nella teoria del sillogismo aristotelico le due premesse costituiscono l'antecedente del sillogismo. Esse hanno un termine in comune detto termine medio. Secondo che questo termine appaia con più ampia estensione in una premessa questa è detta maggiore, altrimenti minore.